Residenza 30
Carolina Balucani
DIALOGHI / RESIDENZE DELLE ARTI PERFORMATIVE A VILLA MANIN
Villa Manin, Spazio Residenze
15 - 29 marzo 2024
CAROLINA BALUCANI (Italia)
L'attore, oltre il personaggio
Equipe in Residenza
Carolina Balucani, drammaturga
Vincenzo Crea, attore
Maria Roveran, attrice
Dajana Roncione, attrice
Andrea Palma, attore
Fabrizio Arcuri, tutor
Residenza aperta al pubblico
Incontro con Carolina Balucani e brevi letture
20 marzo 2024 ore 18
Villa Manin, Spazio Residenze
ingresso libero con prenotazione consigliata all'indirizzo email residenzevillamanin@cssudine.it
La residenza servirà a far incontrare il testo intitolato Addormentate di Carolina Balucani con la scrittura scenica degli attori per scoprire cosa si nasconde sotto la punta dell’iceberg delle parole finora scritte.
“Intendo il Personaggio come una figura cioè un insieme di circostanze verso il quale l’attore si mette in movimento. È come se sulla scena noi vedessimo un attore che percorre lo spazio che lo distanzia da una figura.
Si può scrivere il linguaggio di una figura, ma per avere in scena la vita di quella figura occorre che questo linguaggio si incontri con quello dell’attore. Tradotto in altri termini: penso che la scrittura di un testo teatrale debba necessariamente registrare la distanza che abbiamo appena descritto fra quell’attore e quella figura.
Nella lacuna fra quell’attore e quella figura, possiamo immaginare un solco, un sentiero, che l’attore scrive attraverso il suo movimento psicofisico verso la figura. Credo che le vere parole di un testo si scoprano soltanto lungo quel solco, dove l’attore, dopo avere incontrato la lingua del testo, la fa sua e così facendo la trasforma, la ribattezza, la rinnega, la rovina ovvero la usa per poter vivere.
Questo perché sia dell’attore non solo “l’ultima parola”, ma ogni parola del testo.
Con le improvvisazioni che faremo durante la residenza, lasceremo l’attore libero di impadronirsi del testo scritto e farlo suo.
L’attore è autentico solo se scrive in scena tutto quello che gli serve per vivere cioè per percorrere quel solco. Impossibile che l’incontro del testo con l’umanità di ogni singolo attore non comporti allora un incontro anche fra le due scritture, quella che giace sulla carta e che attende di vivere, e quella della messa in scena e in vita sul palco”.
Carolina Balucani