Contatto 2001/2002
Contatto
Udine | Teatro S. Giorgio
dal 1 novembre 2001
al 3 novembre 2001
Ritornanti
In Ritornanti, Enzo Moscato compone brani tratti da alcuni suoi precedenti spettacoli: Spiritilli, Cartesiana, Little Peach e con essi riafferma uno scarto lancinante: tra il crescere del suo originale linguaggio e il dramma immobile del sotterraneo mondo napoletano, che le sue parole e i suoi personaggi evocano in scena.
Contatto
Udine | Teatro Zanon
dal 23 novembre 2001
al 24 novembre 2001
Le ultime cose
Sei danzatori di Arearea si muovono all'interno di un mondo in cui si appare e dove forse il bello avviene al buio, dove qualcosa sembra ultimo, in realtà ritorna ancora.
Contatto
Udine | Teatro S. Giorgio 6 dicembre 2001 ore 21:00
mPalermu
Scrittura scenica collettiva di Emma Dante e della giovanissima formazione Sud Costa Occidentale che ha ottenuto il riconoscimento importante del Premio Scenario 2001.
Contatto
Udine | Teatro S. Giorgio
dal 21 dicembre 2001
al 22 dicembre 2001
Revolt
Tre giovani compagnie europee assieme al lavoro sul tema della rivolta: Francia, Italia e Belgio danno vita ad un promettente cantiere teatrale di cooperazione artistica.
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Udine | Teatro S. Giorgio
dal 7 gennaio 2002
al 12 gennaio 2002
Maratona di New York
Un teatro a cronometro per una corsa che diventa metafora della vita. Il testo di Edoardo Erba in versione friulana per la "competizione" scenica del Teatro Incerto.
Contatto
Udine | Teatro Zanon
dal 24 gennaio 2002
al 25 gennaio 2002
lo non mi ricordo niente
Io non mi ricordo niente riunisce sette giovani attori, due registi e due giovani formazioni, CREST e libera mente, in un lavoro di competenze e vocazioni gemelle.
Contatto
Udine | Teatro Zanon 26 gennaio 2002 ore 21:00
I bambini della città di K.
Da un racconto della scrittrice ungherese Agota Kristof, la storia di due bambini. Storia senza nomi, per una guerra possibile in un paese qualunque, per un teatro di cartone, un teatro come prova.
Contatto
Udine | Teatro Zanon
dal 31 gennaio 2002
al 2 febbraio 2002
Peteano, una fiaba friulana
La strage di Peteano raccontata dallo scrittore e poeta Alberto Garlini in occasione del trentennale, e portata in scena dal Teatrino del Rifo con la regia di Giorgio Monte.
Contatto
Udine | Teatro Zanon 6 febbraio 2002 ore 21:00
Woyzeck, o l'inizio del capogiro
Josef Nadj e la sua formidabile compagnia portano in scena la storia del soldato Woyzeck che Georg Büchner aveva lasciata incompiuta.
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Udine | Teatro S. Giorgio
dal 13 febbraio 2002
al 16 febbraio 2002
Betty - (Vintage)
Da un testo ironico e inquieto di Remo Binosi, Betty è una storia onirica da cui spuntano mille stralunati e imprevedibili personaggi, fra giallo, commedia e trasformismi.
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Udiine | Sala Teatro Paddiglione 28 - Ex Ospedale Psichiatrico via Pozzuolo
dal 21 febbraio 2002
al 24 febbraio 2002
Il Quartiere
L'Impasto torna con Il Quartiere, un'opera per parole, danza e canti, un'istantanea tagliente sulla realtà italiana recente, sulle paure, gli interessi, i razzismi, l'individualismo di una cultura politica che vince.
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Udine | Teatro Zanon
dal 1 marzo 2002
al 2 marzo 2002
I dis robàs - concerto Pasolini
Uno spettacolo multimediale su Pasolini poeta, ideato da Anna Romano e Sandro Stellin, con la voce di Saverio Bari.
Contatto
Udine | Teatro S. Giorgio
dal 6 marzo 2002
al 9 marzo 2002
Katzelmacher
A vent'anni dalla scomparsa del regista Rainer Werner Fassbinder, Rita Maffei mette in scena Katzelmacher, un testo del 1968 capace di raccontare anche il cinismo e il razzismo di oggi.
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Udine | Teatro Zanon
dal 10 marzo 2002
al 12 marzo 2002
Gianmaria Testa & Friends in concerto
Canta e parla con voce bassa e roca. Racconta incontri, ricordi, aneddoti legati ad ogni brano. Parla di notti, nebbie, belle signore che svaniscono. Gianmaria Testa è un artigiano prezioso della canzone d'autore italiana.
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Udine | Teatro Zanon
dal 15 marzo 2002
al 16 marzo 2002
Giochi di famiglia
Un circo crudele di bambini per raccontare la disperazione, il cinismo, l'indifferenza, l'opportunismo spietato, scritto da Biljana Srbljanovic e diretto da Elio De Capitani per il Teatro dell'Elfo.
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Udine | Teatro S. Giorgio
dal 22 marzo 2002
al 23 marzo 2002
Natura morta in un fosso
La sfida di Paravidino è raccontare questa storia con la tecnica del monologo, anzi, dei monologhi: uno per ciascuno dei personaggi implicati. A tutti, in un labirinto scabroso di supposizioni e azioni, dà voce Fausto Russo Alesi, guidato dalla mano registica di Serena Sinigaglia.
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Udine | Teatro S. Giorgio
dal 5 aprile 2002
al 7 aprile 2002
The Fever
Dal testo di W. Shawn, Giuseppe Bevilacqua in un monologo diretto da Massimiliano Farau.
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Udine | Teatro S. Giorgio
dal 11 aprile 2002
al 13 aprile 2002
Pasolini, Pasolini!
Uno spettacolo sul sentimento di un'assenza: quella di una figura di intellettuale corsaro e veggente, fra memoria, scandalo e cronaca giudiziaria.
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Udine | Teatro Zanon
dal 16 aprile 2002
al 17 aprile 2002
Cos'è l'amore
Eroi antichi per una tragedia moderna. Il nuovo spettacolo scritto e interpretato da Franco Branciaroli racconta una storia ambientata in un luogo mitico, la Città del Sole, e ha per protagonisti i personaggi dell'Antigone.
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Udine | Teatro S. Giorgio
dal 23 aprile 2002
al 25 aprile 2002
Divo Meso
I temi e i sentimenti di uno dei più importanti autori dell'area balcanica, il macedone Goran Stefanovski, incontrano l'intuito teatrale di uno dei più giovani registi del suo paese, Aleksandar Popovski.
Contatto
Udine | Teatro Zanon
dal 29 aprile 2002
al 30 aprile 2002
Quore
per un lavoro in divenire
Quore è pieno di errori, fin dal titolo. È tutto ciò che non si dovrebbe fare. Una tensione contro la forma e contro il bello, questa che Raffaella Giordano e i suoi tre attori-danzatori mostrano in Quore.
Contatto
Udine | Teatro S. Giorgio
dal 10 maggio 2002
al 11 maggio 2002
Radio clandestina
Roma, le Fosse Ardeatine, la Memoria
L'eccidio delle Fosse Ardeatine è il cuore di un monologo di Ascanio Celestini, un narratore della nuova scena italiana, non ancora trentenne, anche attore, mascheraio, studioso di musica.
Contatto
Udine | Teatro Zanon
dal 17 maggio 2002
al 18 maggio 2002
Esodo
Il filo che Pippo Delbono segue è quello dell'esodo, fisico e interiore, teso ancora una volta sopra la rete di incontri, relazioni, legami nati tra il gruppo storico della sua compagnia.
Quest'anno sono vent'anni che Teatro Contatto vi porta nel vivo della nuova scena teatrale italiana e internazionale. Abbiamo voluto che fosse una stagione ricchissima, con tante, numerosissime presenze che ci aiuteranno a tracciare il disegno di un teatro della contemporaneità che nasce da sensibilità spesso condivise, da percorsi ricchi di autenticità, da coraggiose scelte di campo.
Dentro Contatto scorre il filo rosso del teatro della consapevolezza civile, dell’impegno, anche del teatro politico, di una nuova drammaturgia rinascente e piena di necessità. Un teatro di artisti e progetti in grado di leggere, interpretare e ricodificare la realtà, con un senso profondo di umanità, con la voglia di raccontare fatti del nostro immaginario e della coscienza collettiva da nuovi punti di vista.
Un filo rosso che lega e mette in comunicazione spettacoli come Esodo della Compagnia Pippo Delbono, pronta a raccontarci un nuovo viaggio nella marginalità, Ritornanti, galleria di varia umanità interpretata da Enzo Moscato, irriverente figlio della scuola di Eduardo e Viviani, o l'istanza di “stare nel sociale come pesci nell’acqua” che fortissima arriva da un altro dei gruppi della giovane scena partenopea, Libera mente, a Contatto con I bambini della città di K - dallo straordinario racconto di Agota Kristof - e con Io non mi ricordo niente, due spettacoli dove i linguaggi della tradizione popolare vengono rielaborati dalla coscienza del presente.
Daremo spazio "necessario" anche alle storie e alle poetiche sceniche dei vicini Balcani con Divo Meso, messo in scena dal Teatro Nazionale Macedone diretto da un giovane regista rivelazione, Aleksandar Popovsky, e con Giochi di famiglia, un "interno borghese con bombe" della drammaturga belgradese Biliana Sbrljanovic, nella produzione italiana di Theatridithalia diretta da Elio De Capitani. Uno spettacolo che sa raccontare l’indifferenza, l’opportunismo spietato, la sottomissione, il nuovo razzismo e a molti assomiglierà al mondo claustrofobico di Katzelmacher, primo, anticipatore, testo teatrale di Rainer Werner Fassbinder, precipitato da Rita Maffei, per la Compagnia del Css, nell'attualità della realtà friulana dei nostri giorni.
E sempre in Friuli e nella sua straordinaria "lingua della confidenza", vedremo trapiantata la vicenda agrodolce di Maratona di New York di Edoardo Erba, testo vincitore del Premio Candoni 1992, nuova palestra per il duo Claudio Moretti e Fabiano Fantini del Teatro Incerto. Dalla fucina drammaturgica del Candoni, arriva anche Fausto Paravidino, chiamato a presentare Natura morta in un fosso, un monologo noir, che deve molto a Edgar Allan Poe come a Hitchcock, ma anche alla più cruda cronaca nera.
Arma formidabile per "fare luce" è il teatro di Franco Branciaroli in Cos’è l’amore, una trama da tragedia greca che ci addentra in una vicenda contemporanea, un'Antigone a San Patrignano, mentre il pretesto di una favola aprirà nuovi scenari sul primo terribile capitolo della strategia della tensione in Peteano: una fiaba friulana, nuovo debutto del Teatrino del Rifo. E ancora, nel viaggio a ritroso in una memoria da non cancellare, ci sintonizzeremo sulle “frequenze” di Radio Clandestina, di Ascanio Celestini, non solo una cronaca dell’eccidio delle Fosse Ardeatine in una costellazione di ricordi popolari, ma un'immersione alle radici della Storia.
La consapevolezza dell'assenza di una figura di intellettuale lucido e veggente, che non è mai più stata sostituita, ha ispirato a Paolo Mazzarelli il monologo Pasolini, Pasolini!, Premio Speciale Scenario 2001; e dalla stessa fucina arriva anche mPalermu, della Compagnia Sud Costa Occidentale, spettacolo vincitore dell’edizione 2001, vivacissimo affresco di una città dove si mettono in scena cerimonie e non azioni, in una rappresentazione simbolica dell’anima del mondo.
Il nucleo dedicato alla nuova drammaturgia si completa con altre due produzioni Css: Betty, raffinata commedia dolce-amara di Remo Binosi in cui si mettono alla prova tre attori, Maria Ariis, Carla Monzon e Francesco Migliaccio, trasformisti in più ruoli e anche registi della piéce, e The Fever, nuovo progetto artistico di Giuseppe Bevilacqua, Alberto Bevilacqua e Mara Udina, da un testo politico del drammaturgo inglese Wallace Shawn.
Dall'incontro fra la nostra esperienza artistica e quella di realtà europee anche radicalmente diverse, nasce Revolt, il cantiere teatrale interculturale a cui hanno aderito, assieme al Centro Servizi e Spettacoli di Udine per l’Italia, il Théâtre de l’Astrakan di Caen in Francia e la compagnia belga Le Cri.
La danza ha un peso ancora più centrale nella nuova stagione: a partire da una presenza d’eccezione come Josef Nadj, esponente di un teatro in movimento ed “eretico” dove confluiscono arti marziali, circo e mimo, a Udine con uno dei suoi spettacoli più riusciti, Woyzeck, dal capolavoro di Büchner. Inseguendo ancora una volta il battito dell'attualità, torna a Contatto a presentare il suo nuovo lavoro, Il Quartiere, L’Impasto – Comunità teatrale nomade, di cui molti ricorderanno L’Agenda di Seattle con il suo poderoso appello anti global.
Compagni nell’avventura artistica del gruppo di Teatro Danza La Fenice attorno alla coreografa Carolyn Carlson, si ritrovano ora fianco a fianco nella nostra stagione, dove portano in scena gli ultimi esiti del loro personale percorso artistico, Raffaella Giordano di Sosta Palmizi, che con Quore danza i dettagli e le ossessioni del nostro agire quotidiano, e Roberto Cocconi di Arearéa, che ritorna alle origini dell’esperienza con la coreografa americana riunendo per Le ultime cose la nuova generazione di giovani ballerini formatisi all'accademia della Carlson.
Lo spettacolo dal vivo di Contatto non manca di rendere protagonista anche la musica, in due momenti della stagione, con i I dis robàs, il concerto dedicato a Pier Paolo Pasolini e alla musicalità delle sue poesie friulane dalla "banda" multicolore della Fanfare minable, e sempre fra canzoni, musica e parole, con i tre concerti del cantautore Gian Maria Testa, ogni volta assieme a diversi amici musicisti italiani, da Pier Mario Giovannone a Stefano Bollani, da U.T. Gandhi al grande Enrico Rava.