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Residenza 26 - Collettivo L'Amalgama / Andrea Collavino

DIALOGHI / RESIDENZE DELLE ARTI PERFORMATIVE A VILLA MANIN

Residenza 26
Villa Manin, Spazio Residenze
COLLETTIVO L'AMALGAMA / ANDREA COLLAVINO (IT)
1 - 7 ottobre 2019 - prima parte
13 - 20 dicembre 2019 - seconda parte
Qui e Ora

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Residenza aperta al pubblico
mercoledì 18 dicembre 2019, ore 20
Villa Manin di Passariano, Spazio Residenze 
ingresso libero, prenotazione consigliata: t.+39 0432 504765, residenzevillamanin@cssudine.it

Equipe in Residenza
Caterina Bernardi, Angelica Bifano, Jacopo Bottani, Federica Di Cesare, Massimiliano Di Corato, Gilberto Innocenti, Clara Roberta Mori, Davide Pachera, Stefano Pettenella, Miriam Russo
, attori
Olga Mantegazza, assistente alla regia
Andrea Collavino, regista

Qui e ora è un testo di Roland Schimmelpfennig in cui il drammaturgo tedesco contemporaneo narra le complesse relazioni di un gruppo di persone tra i 30 e i 60 anni d’età.
La semplicità del linguaggio sottende un mistero.
Le parole quotidiane aprono delle finestre poetiche, degli spazi immaginativi e spesso il tempo di queste parole non coincide con quello dell’azione.

Un lungo tavolo imbandito in una sera d’estate, lampadine appese a un filo lo illuminano, intorno al tavolo siedono gli invitati di un matrimonio in cui gli sposi hanno ormai 50 anni. Sia esso la ripetizione di un evento o l’evento stesso, non c’è passato, presente e futuro, c’è solo il “qui e ora”.
 Il Collettivo L’Amalgama tenta una sorta di salto generazionale nell’immaginare la propria esistenza in un’unica visione in cui si passa fluidamente dal passato al futuro, e viceversa, senza soluzione di continuità. I ricordi, le memorie e i sentimenti accadono sempre.
La struttura testuale colpisce per la sua musicalità interna e per la presenza di discorsi che si intrecciano apparentemente in modo casuale. Celano, infatti, una profondità quasi inesprimibile, che poi è quella delle relazioni amorose.

La bellezza di Qui e ora risiede nella sua coralità: il testo è un’orchestra e va suonato come un ensemble per dare vita alla complessità dei personaggi. Tant’è vero che si ascoltano raddoppi, rimpalli ritmici e sintattici, finali aperti da qualcuno, poi chiusi inaspettatamente da un altro, momenti suonati o addirittura cantati, discorsi diretti o semplici narrazioni.
Per affrontare questo lavoro il Collettivo ha pensato di coinvolgere il regista Andrea Collavino, conosciuto circa 3 anni fa durante il percorso di formazione accademica del gruppo, lavorando su un’altra opera di Roland Schimmelpfennig, La notte araba.

IL COLLETTIVO
Il Collettivo L’Amalgama è composto da cinque attori e cinque attrici che si sono conosciuti e formati presso la Civica Accademia d’Arte Drammatica ‘Nico Pepe’ di Udine nel triennio 2013-2016, sotto la guida di registi e pedagoghi di livello internazionale. Dieci compagni diversi per esperienze, stili e provenienze, che sanno però trovare, nell’amalgama degli elementi, la loro forza dirompente. Il desiderio di concretizzare alcuni tra i progetti nati all’interno dell’Accademia e di realizzarne di nuovi ha spinto questi giovani a continuare a lavorare insieme.
Il gruppo è artisticamente eterogeneo. Per questo motivo nei loro lavori, Ribellioni possibili, Fil Rouge – Non è così che me lo immaginavo, Saduros, cercano di preservare l’identità di ciascuno. Ma è dall’amalgama di questi elementi che scaturisce il loro punto di forza: la molteplicità di linguaggi e di visioni è un valore aggiunto, non un ostacolo. Cercano così di fare un teatro dinamico, vivo e non ancorato a idee precostituite.
Il confronto con l’altro è il punto di partenza di ogni loro riflessione artistica. E non è sempre accomodante: L’Amalgama vuole scomodare, emozionare, mettere in crisi, divertire, punzecchiare il pubblico, senza però dare soluzioni. Il loro è un teatro critico, aperto al confronto e per questo politico, ovvero in rapporto con la polis, con la comunità sociale a cui appartengono sempre e di volta in volta.

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