Cervignano | Teatro Pasolini
16 gennaio 2013 ore 21.00
Coppelia
C’è un angolo della mente che non riesce a razionalizzare la paura del diverso e di ciò che non conosciamo, mettendo in evidenza tutte le nostre paure, anche le più infantili. Il terrore di rimanere soli fa compiere tortuosi percorsi come in un racconto dell’orrore. Coppelia non è altro che il punto di partenza per un viaggio che ha come meta la ricerca dell’altro, ovvero, l’Amore.
locandinaevento realizzato con il sostegno di
a.Artisti Associati – Circuito Danza Friuli Venezia Giulia
Il coreografo Fabrizio Monteverde ci propone Coppelia in una versione che non tenta riletture attuali di uno dei più celebri titoli del repertorio classico, ma che semplicemente ci racconta come una storia fra ragazzi d’oggi, piena di verve ed energia, l’amore di Franz e Swanilda e le sue gelosie per la bellissima Coppelia, la bambola meccanica creata dallo stravagante costruttore di giocattoli e mago del villaggio Coppelius. In questa Coppelia, il mago subisce una sorprendente metamorfosi: non è più un vecchio barbagianni, ma un tenero emarginato, giovane e maledetto, bello come il vampiro di Twilight, e maldestro come Edward Mani di Forbice! La sua Coppelia è una pupattola di carne, bella ma inerte, alla quale lui vorrebbe infondere la vita… Monteverde concentra tutto in 70 minuti, adottando un solare linguaggio contemporaneo per i valzer e le mazurche che hanno reso famoso “Coppélia” e per una compagnia di 18 giovanissimi splendidi danzatori, nel trionfo dell'adolescenza e dei suoi interpreti veritieri, così calorosamente dentro la parte di se stessi.
“C’è un angolo della mente che non riesce a razionalizzare la paura del diverso e di ciò che non conosciamo, mettendo in evidenza tutte le nostre paure, anche le più infantili. Il terrore di rimanere soli fa compiere tortuosi percorsi come in un racconto dell’orrore. Coppelia non è altro che il punto di partenza per un viaggio che ha come meta la ricerca dell’altro, ovvero, l’Amore.
E’ solo con questo indispensabile ingrediente che il sangue e la vita riescono a fluire dentro ad un corpo e a dare un senso all’esistenza.
La ricerca disperata di voler donare la vita è semplicemente la necessità di amare.” Fabrizio Monteverde