Pasolini 2001/2002
Comune di Cervignano del Friuli
Assessorato alla Cultura
Consorzio Cooperative Culturali del F.V.G.
Teatro Pasolini Cervignano 2001/2002
La Stagione 2001-2002 è la quinta stagione artistica di spettacolo dal vivo e di grande cinema per il Teatro "Pier Paolo Pasolini" di Cervignano, il teatro che ha riavviato la sua attività dopo l'importante ristrutturazione terminata nel 1997, proponendosi come un punto di riferimento cardine nella vita culturale del Territorio della Bassa friulana orientale e per tutta la Regione. E questo orientando la progettualità verso scelte che contribuiscano alla crescita del pubblico in termini di partecipazione e consapevolezza, con le proposte di un cartellone diversificato che dal teatro spaziano alla musica e al cinema e a cui si affianca un'attività di socializzazione e di formazione teatrale destinata ai giovani con il progetto "La meglio gioventù".
La Stagione è ideata e promossa, per il quinto anno consecutivo, dal Comune di Cervignano del Friuli - Assessorato alla Cultura e dal Consorzio delle Cooperative Culturali del Friuli Venezia Giulia.
E ora le novità e le caratteristiche della nuova Stagione di prosa, che inviterà il pubblico ad apprezzare le proposte di qualità di un cartellone ricco di commedie, grandi recital comici, teatro musicale; che segnerà il ritorno di un genere felicemente rivisitato come il teatro di varietà; vedrà in scena grandi interpreti del nostro teatro, spesso protagonisti di un teatro di impegno civile e di scottante attualità; e che infine si proporrà come un'importante vetrina sulle novità più interessanti della giovane drammaturgia italiana ed europea.
Una stagione in undici tappe, quella del Teatro Pasolini, che prenderà avvio il 31 ottobre 2001 e si concluderà il 24 aprile 2002.
Lo spettacolo di apertura vede protagonista assoluta a Cervignano una delle nostre migliori interpreti comiche, Angela Finocchiaro. Ironica, stralunata, sempre sferzante, questa Alice contemporanea ci racconta la realtà di oggi prendendo a piene mani dai racconti e dagli aneddoti di un altro grande sardonico osservatore del nostro tempo, Stefano Benni. Benneide (Cervignano, Teatro Pasolini 31 ottobre 2001) è il titolo del suo nuovo monologo, un caleidoscopico montaggio di alcuni dei più famosi editoriali di Stefano Benni, quelli apparsi in questi anni sul quotidiano "La Repubblica" e di alcune sue poesie.
I grandi protagonisti brillanti saranno spesso protagonisti della nuova stagione del Pasolini. Divertimento a piene mani dispenserà anche l'ormai famigerata Banda Osiris, (26 gennaio 2002) nel suo nuovo spettacolo di teatro comico in musica, Roll over Beethoven, con il quale i quattro "professori" festeggiano i vent'anni di attività, tentando la mission impossible di evocare l'anima del grande Maestro. Il risultato? Il quartetto d'archi ritratto in un famoso quadro che incombe alle loro spalle prende vita e, catapultato nel XXI secolo, scambia il prof. Carlone Jr. per il grande compositore. La situazione sfugge definitivamente al controllo e tutti sono trascinatori e contaminatori al tempo stesso, delle violiniste che nelle partiture dell'Amata Immortale leggono Guarda che luna, alla Banda stessa che le diverse Sinfonie di Beethoven le trasforma in modernissimi brani di Michael Jackson, passando per Caro amico ti scrivo e la recentissima Flaca. Un caleidoscopio musicale in cui, più che in ogni altro spettacolo della Banda Osiris, musica e azione scenica, contagiose e irresistibilmente divertenti, prendono il posto delle parole e gli stessi oggetti di scena riservano sorprese a non finire.
Gli anni d'oro del teatro d'avanspettacolo, e il clima di divertimento e di tifo sfegatato delle sue platee, rivivono in Polvere di stelle (21 dicembre 2001), lo spettacolo che Maurizio Micheli e Bernardino Zapponi hanno adattato per il teatro dal celeberrimo film di Alberto Sordi. Nella parte che fu di Sordi e di Monica Vitti troveremo in palcoscenico lo stesso Micheli assieme a Benedicta Boccoli, capocomico e soubrette di una scalcinata compagnia di teatro varietà, impegnata a inseguire grandi sogni, ma che non è altro che una delle tante povere "brigate" che nell'anteguerra attraversavano l'Italia e accalcavano i teatri di una folla esuberante appassionata ai loro numeri e attrazioni, agli sketch e ai siparietti, ai balletti e alle canzoni maliziose.
Un altro nucleo con forte identità nella nuova Stagione del Teatro Pasolini accomuna spettacoli in cui risuona decisa l'istanza dell‘impegno sociale, una sensibilità civile, una volontà che il teatro divenga arma formidabile della memoria storica e della consapevolezza.
Si immerge in profondità in uno dei "buchi neri" della storia del XX secolo lo spettacolo Buenos Aires non finisce mai (8 novembre 2001), uno spettacolo testimonianza sulla tragedia del popolo argentino negli anni Settanta. Un'intensa Ottavia Piccolo sceglie, grazie all'amore per un romanzo, "Le irregolari" di Massimo Carlotto, di sollevare il velo della memoria su una delle tante storie di uomini, donne, bambini (i desaparecidos furono più di 30.000) eliminati dalla giunta militare, aprendo una riflessione sulla disattenzione con cui, come comunità internazionale, spesso reagiamo alle tragedie di alcuni Paesi. E ad un altro capitolo di storia civile, questa volta del nostro Paese, ci porterà anche Peteano, una fiaba friulana (14 febbraio 2002) il nuovo impegno scenico del Teatrino del Rifo, già protagonista la scorsa stagione del caso teatrale Koi(o)né. Questa volta, assieme ad Alberto Garlini, autore del testo, il trio di Torviscosa proverà a "riesumare", senza fingere di non sapere o di raccontare "fiabe" anziché verità, quel terribile capitolo di storia che contribuì a porre le basi della strategia della tensione, di un modo di fare politica deviato che condizionò la vita italiana per più di vent'anni e culminò con la crisi della prima Repubblica. A rappresentare la produzione teatrale della nostra Regione ci sarà, assieme al Rifo, anche il Teatro Incerto con un nuovo lavoro in friulano, Maratona di New York (15 gennaio 2002), dal testo con cui Edoardo Erba vinse il Premio Candoni 1992 per la nuova drammaturgia, avvincente copione che racconta l'allenamento di due amici alla corsa più famosa del mondo al quale resta sotteso, come una metafora a cui non si può sfuggire, l'allenamento forse più duro, quello alla vita e alle sue ragioni più profonde. In scena il duo composto da Claudio Moretti e da Fabiano Fantini per dare corpo e polmoni alla nuova versione in friulano di Paolo Patui, cui va il compito di sfruttare tutte le risorse di una lingua che, fortunatamente riluttante a diventare linguaggio ufficiale, può invece dare il meglio di sé come lingua della confidenza. Anche Fausto Paravidino è una delle migliori rivelazioni delle ultime edizioni del Premio Candoni: la stagione del Pasolini darà un saggio del suo talento drammaturgico ospitando l'adattamento del suo ultimo lavoro, Natura morta in un fosso (24 marzo 2002), ad opera della compagnia milanese ATIR, diretta da Serenza Senigaglia. L'attore Fausto Russo Alesi interpreta questo monologo che prova a rendere più consueto a teatro il genere noir, più visitato da altre forme di racconto, dal cinema alla letteratura. E proprio ad esse Paravidino ha voluto ricondursi, prendendo a prestito echi di storie di Poe come di Hitchcock, di Dostoevskij come di Cronenberg, ma anche guardando lucidamente quanto ci racconta la cruda realtà, dei fatti di Novi Ligure ai misteri dei serial killer. Ancora in forma di monologo è lo spettacolo Pasolini, Pasolini! (14 aprile 2002) interpretato da Paolo Mazzarelli, anche autore di un testo che prende le mosse dalla testimonianza di Laura Betti nel libro "Pasolini: cronaca giudiziaria, persecuzione, morte", e dal testo teatrale "La notte poco prima della foresta" di Koltes e da cui nasce uno spettacolo la cui emozione principale è senza dubbio la consapevolezza profonda di un'assenza, del vuoto lasciato e non più rimpiazzato da quell'intellettuale lucido e veggente che fu Pier Paolo Pasolini. Da un testo dell'irlandese Enda Walsh, uno degli autori più apprezzati della nuova generazione europea, va ora in scena per la prima volta in Italia Bedbound - Costretti a letto (28 novembre 2001), nella versione interpretata da Andrea Giordana e Michela Cescon, padre e figlia intensissimi nel mettere in gioco due vite segnate da un grumo di dolore, dalla malattia e dalla rassegnazione. Un testo drammatico crudo ma palpitante di vita, ambientato in un luogo non luogo beckettiano, una stanza bianca dominata da un solo, piccolo, letto per bambini, dove i loro due mondi entrano in collisione, in un flusso di parole, emozioni, sofferenza e acre umorismo. Rivedremo sul palcoscenico del Pasolini anche la Compagnia del CSS diretta da Rita Maffei in un'opera che, sebbene scritta più di trent'anni fa, getta inquietanti riflessi di attualità sulla realtà di oggi, ai cui giorni la regista ha voluto ricondurre, immaginandola trapiantata proprio in uno dei tanti paesi del nostro Friuli, la vicenda di Katzelmacher (12 marzo 2002), primo straordinario testo teatrale di Rainer Werner Fassbinder, capace di raccontare il cinismo, l'opportunismo spietato e il nuovo razzismo. Il dramma sul potere Riccardo III (24 aprile 2002) tratto dal Teatro La Piccionaia dal capolavoro di William Shakespeare, conclude la serie di spettacoli della nuova stagione, facendoci rivivere l'ultima angosciosa notte del re sanguinario, alla vigilia della battaglia che gli sarà fatale, quando gli sono accanto, come unici compagni, gli spettri delle persone da lui uccise. La rilettura di Mauro Maggioni ci ha attirato per l'ostinazione con cui lo spettacolo ricerca, disperatamente, un briciolo di pietà per un "cattivo" senza appello, un'ombra di umanità che spieghi in qualche modo tanto odio, tanta solitudine e tanta morte.