Cervignano | Teatro Pasolini
19 dicembre 1997 ore 21:00
Uno, nessuno e centomila
locandinaLa regia di Marco Mattolini espande la rappresentazione in un mondo espressionista fra edifici sfiancati e sbilenchi, orizzonti annuvolati e tremuli. Si vuole sottolineare la comicità tragico-grottesca del protagonista Vitangelo Moscarda nel suo rapporto con se stesso e con le donne: la folle Anna Rosa così “persa” in lui da diventare un doloroso e purificatore alter ego, e la moglie Dida borghesemente dedita. Le scene sono animate da ritmi frenetici, come quelli di sangue disordinato in cerca di disciplina per fluire al cervello. Moscarda è un uomo normale, probabilmente felice: ricco, ha una bella moglie, non ha problemi. Ma un giorno la moglie gli dice Che il suo naso pende verso destra. Lui si guarda allo specchio scoprendo di essere un altro rispetto a quello che credeva, e teorizza che chiunque vede solo la propria realtà e che le realtà sono, dunque, infinite. Inizia la lotta per distruggere le sue cento, mille immagini, per diventare finalmente nessuno. Tema che imbarazza, quello di “Uno, nessuno, centomila”. In questo spettacolo si rileva tutta la moralità pirandelliana, che consiste nel ritrovare i valori fondati sulla ragione e sugli impulsi dell’amore e della comprensione. Nei testi di Pirandello ricorre spesso la follia: in “Uno, nessuno, centomila” è una follia che libera. Flavio Bucci si dimostra un vero specialista dei personaggi pirandelliani più enigmaticamente realistici.