Cervignano | Teatro Pasolini
10 e 11 dicembre 2019
Gianni e il gigante
dai 3 agli 8 anni – scuola dell’infanzia e primaria
locandinacollaborazione artistica Mirto Baliani
e la partecipazione di Veronica Pastorino
con la collaborazione di Andrea Bovaia, Veronica Pastorino e Paolo Romanini
durata 60’
teatro di narrazione e di figura
Liberamente ispiratasi alla fiaba dei Grimm Sette in un colpo, Emanuela Dall’Aglio, artista già apprezzata a ContattoTIG in Cappuccetto Rosso, affronta un altro archetipo della paura: il gigante che mangia i bambini, la creatura enorme che unisce forza fisica e scarsa intelligenza. Protagonista è un bambino, che sfida il gigante in una gara tra forza e astuzia che appartiene ad una delle strutture generative della fiaba orale. Un mattino, orgoglioso della sua destrezza nell’uccidere sette mosche in un colpo, Gianni decide di prendersi un meritato giorno di vacanza, ma sulla strada di casa incontra un gigante. Comincia così una serie di avventure, in cui il bambino vincerà il temibile avversario con prove di scaltrezza che gli consentiranno di tornare vittorioso.
Il tema del gigante, radicato nei racconti della tradizione orale di varie culture, è reinventato qui nella figura di un bestione grottesco che evoca riti e miti ancestrali, rappresentato nella sua relazione conflittuale con l’eroe infantile, ma anche umoristicamente descritto in una sua bizzarra individualità. La fusione tra fiaba classica e moderna interpretazione visiva riflette la misteriosa universalità della fiaba antica, anche grazie a una minuziosa partitura vocale e musicale, che scandisce tutte le tappe del viaggio iniziatico del protagonista.
È una ricerca di “effetti speciali” che nasce da una precisa artigianalità teatrale, così come ancorati alla realtà materiale della fiaba classica rimangono i reperti simbolici che scandiscono le prove di Gianni, e che vengono illustrati ai bambini all’inizio dello spettacolo, alimentando l’attesa del pubblico e creando una galleria di oggetti memorabili da ritrovare durante lo spettacolo.
Utilizzando i caratteri espressivi del teatro di figura, Emanuela Dall’Aglio trasferisce le fiabe classiche in un particolare congegno, un costume che porta in sé tutti gli elementi della fiaba. La scenografia, i personaggi, l’attrice, che è insieme animatrice e personaggio, abitano dentro un manufatto vivente che mantiene allo stesso tempo la sua funzione di abito.
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