La Peggiore
Storia semiseria sui bisogni dell’adolescenza, a tempo di pioggia e musica
tecniche utilizzate: teatro d’attore
durata: 60 minuti
Sena ha 16 anni.
Valentina uno in più.
Sena vive in una bella casa con la sua famiglia.
Valentina vive in una casa famiglia.
Da Sena tutti si aspettano solo e sempre qualcosa di buono.
Da Valentina nessuno si aspetta niente invece perché Valentina è “un ammasso unico di cattiveria” ed è meglio starne alla larga. è il direttore della casa famiglia che l’ha detto. Le ha detto che di tutte quelle che sono passate da lì, lei è senza dubbio la peggiore.
Un bel giorno, un giorno che piove come Dio la manda, Sena e Valentina prendono i loro zaini e se ne vanno; una non sa dove, l’altra lo sa fin troppo bene.
E va a finire che si incontrano.
La Peggiore è la storia di un incontro casuale eppure importantissimo fra due adolescenti: una etichettata come difficile, l’altra in difficoltà senza che nessuno se ne accorga. Unite dalle diverse fragilità che hanno nello stare al mondo, finiscono per scegliersi e insieme intraprendere un viaggio che le cambierà profondamente. Un viaggio fatto di emozioni, di parole non dette e di altre dette troppo forte, con l’irruenza e la sincerità concessa solo alla vera amicizia. Spunto per
La Peggiore è un libro bellissimo e spietato: La feroce gioventù, di Cesare Fiumi dedicato alla violenza giovanile. Ma se Fiumi affida un barlume di speranza solo alle ultime righe dell’epilogo, La Peggiore è da quelle righe che parte per un’inversione di rotta, fino a mettere in scena un paradosso, quello di una pistola che diventa occasione per una vita nuova.
La città del teatro Sipario Toscana La Fondazione Sipario Toscana è nata nel 1993 dal percorso creativo della cooperativa Sipario, nucleo artistico che, dagli anni ottanta, ha ideato e delineato un modello basato sul particolare intreccio tra l’area storica (teatro di strada, teatro ragazzi, radicamento territoriale, educazione all’espressione), nuovi specifici campi di ricerca (teatro d’arte civile, mondo universitario, interdisciplinarietà dei linguaggi, disagio mentale) e le caratteristiche strutturali e progettuali di uno spazio davvero esclusivo come quello in cui hanno sede le attività della Fondazione.
Sipario Toscana intreccia nella sua modalità di ricerca lo spazio del laboratorio con quello della scrittura scenica, mostrando una particolare sensibilità verso le marginalità, l’intercultura, il disagio giovanile, l’oppressione dell’infanzia, stimando le differenze come un valore artistico, un patrimonio culturale aggiunto, una risorsa economica, politica e sociale.
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