| nelle aule scolastiche
18 febbraio 2008
29 febbraio 2008
Da piccolo ...farò il soldato
Le toccanti storie dei ragazzi perduti nei tanti conflitti internazionali di tutti i tempi raccontate da Giorgio Monte e Manuel Buttus, in un percorso narrativo che alterna immedesimazione e semplice racconto.
locandinaArrivano nella notte. Ma a volte anche in pieno giorno. Salvare la pelle in entrambi i casi è difficile. Ma sopravvivere, a volte, per i bambini dei villaggi attaccati dalle truppe di guerriglia sui fronti di guerra che di continuo si accendono nell’Africa sud-sahariana, può essere anche peggio. I guerriglieri arrivano, devastano, uccidono, mutilano uomini, donne, anziani e rapiscono bambini e ragazzi per farne delle giovani reclute. Bambini che diventano in pochi minuti di violenza cieca orfani, ragazzi sopravvissuti destinati a un futuro che lascerà su di loro ferite fisiche e psicologiche difficili da superare. Costretti a seguire le milizie nella boscaglia, i bambini soldato vengono brutalmente istruiti all’uso delle armi, a compiere azioni efferate, spesso contro i propri vicini di villaggio, contro le loro stesse famiglie. Questi bambini vengono indottrinati senza scrupoli, costretti a prove di coraggio ed efferatezza, spesso sotto l’effetto di droghe e alcol, per accrescere con l’incoscienza la loro spietatezza.
L’impiego di bambini soldato è una questione dolente tutt’altro che sporadica, diffusa in Africa come in molti altri paesi del mondo. Secondo un rapporto dell’organizzazione internazionale Stop Using Child Soldiers sono 120.000 i giovani costretti a combattere in questi anni in Angola, Burundi, Congo Brazzaville, Eritrea, Etiopia, Liberia, Rwanda, Sierra Leone, Sudan, Somalia, Uganda, e sarebbero 180.000 quelli impiegati in azioni miliari nel resto del mondo, dalla Colombia alle Filippine, dallo Sri Lanka all’Afghanistan, Pakistan, Nepal, ma anche nei Balcani, in Cecenia, in Medio Oriente. Perfino i paesi occidentali più insospettabili e filodemocratici, pur non reclutando minorenni, organizzano forme di addestramento volontario che coinvolgono giovani a partire dai quindici - sedici anni, come accade in Inghilterra, Norvegia, Stati Uniti, Svezia, Canada. Ma anche allontanandosi dalla storia presente, a ben guardare, sempre nel corso dei secoli, i bambini hanno partecipato a guerre: dal Medioevo, durante le crociate, fino alla Guerra civile negli Stati Uniti che fu una guerra di soldati ragazzi. Entrambe le guerre mondiali seminarono morte anche fra i giovanissimi, giovani soldati, giovani partigiani, e più di recente non può passare inosservata la diffusione del fenomeno dei ragazzi kamikaze palestinesi.
Due attori con esperienza specifica di lavoro teatrale nelle scuole e con i ragazzi vogliono raccontare ai coetanei di tutti questi ragazzini perduti nei tanti conflitti internazionali di tutti i tempi alcune delle loro toccanti storie, in un percorso narrativo che alterna immedesimazione e semplice racconto.
Il Teatrino del Rifo - accanto alla sua produzione di spettacoli destinati al pubblico adulto - si sta dedicando in questi anni anche ad un suo specifico percorso di teatro per bambini e ragazzi. Giorgio Monte e Manuel Buttus hanno maturato una pluriennale esperienza di pedagogia teatrale dirigendo laboratori per gli studenti di tutti gli ordini, dalle scuole materne, elementari fino alle scuole medie inferiori e superiori, e diretto gruppi studenteschi al Palio studentesco. Nel 2006 hanno curato la regia teatrale di un’operina musicale sull’Olocausto, Brundibàr, del compositore ceco Hans Krasa, spettacolo allestito per celebrare la Giornata della Memoria 2007 e che vede impegnati 50 bambini dai 6 ai 18 anni andato in scena e realizzato in collaborazione con il Coro di voci bianche Artemìa e il Piccolo coro Artemìa diretti dai maestri Denis Monte e Barbara Di Bert. Hanno curato poi versioni spettacolari in forma di lettura teatrale della Divina Commedia di Dante e dell’Orlando furioso di Ariosto, in collaborazione con il poeta Pierluigi Cappello.
www.teatrinodelrifo.it
durata: 50 minuti / linguaggio: teatro d’attore
14 - 18 anni - scuola secondaria di II grado