Cervignano | Teatro Pasolini
29 aprile 2011 ore 21.00
Don Chisciotte
locandinacostumi Salvatore Salzano
progetto scene Nicola Rubertelli
scenografia Francesco Esposito
Don Chisciotte ai giorni nostri.
Chi sarebbe, cosa penserebbe, contro quali mulini a vento lotterebbe un Don Chisciotte degli anni Duemila, ha provato a immaginarselo Ruggero Cappuccio, drammaturgo napoletano dallo stile semplice e ricercato, alto e asciutto, vaporoso e senza tempo. Ecco allora che in questa pièce Don Chisciotte diventa Michele Cervante, un professore universitario studioso di letteratura epica. E’ un uomo profondamente solo, emarginato in una società che non è in grado di condividere la sua passione e che fa crescere in lui un’energia visionaria che lo porta a dialogare con i fantasmi della classicità. L’apparizione di un singolare personaggio che Don Chisciotte trasforma nel suo Salvo Panza innesca il tentativo di farsi riportare alla normalità. Ma l’impresa riesce solo in parte, per la resistenza del professore, sempre trascinato dalla sua visione idealistica e poetica dell’esistenza, e per il fascino che lo stesso Salvo sente, alla fine, verso quel sublime desiderio di fuga dal mondo.
Il testo di Cappuccio è stupendo. L’autore volteggia fra lo stile alto e coloquiale con estrema grazia, offre invenzioni linguistiche, cita Borges, mette in campo l’abilità di un fine letterato, ma anche la saggezza comica di Totò, giocando sulla napoletanità di Arena.
Carlo Francesco Conti, La Stampa