Udine | Teatro Palamostre
6 febbraio 2010 ore 21.00
Pop star
locandinaluci e audio Babilonia Teatri/Luca Scotton
al termine dello spettacolo la compagnia incontra il pubblico
Pop star è un intreccio da districare.
E' l'idea di un destino comune e inarrestabile.
Un labirinto senza via d'uscita.
E' il viaggio di un odierno titanic alla ricerca del suo iceberg.
L'attesa di un principe azzurro che non arriverà mai.
E' la corsa di chi non si ferma.
Per non sapere cosa è rimasto alle spalle.
Per non vedere ciò che ci circonda.
Una corsa verso il successo.
Il sogno di un arrivo. Una fine. Un traguardo.
E' il sangue, il sudore, la polvere che lasciamo per strada.
Le grida, le risa, il pianto di chi non ha nulla da perdere.
Che tutto rischia. Che niente teme.
Che malgrado tutto gode.
Pop star è uno spettacolo volutamente scanzonato, che sceglie di non essere drammatico per raccontare una realtà che lo è in modo profondo. Un lavoro allo stesso tempo lineare e delirante. Che coniuga rigore formale e follia narrativa.
Babilonia Teatri
[...] un gergo crudo e crudele, tre storie di fantasmi inquieti, un serial killer inseguito dalla polizia, una madre e una figlia separate e chiuse nelle rispettive desolazioni, che si intrecciano nelle ultime ore di vita e in un aldilà a luci rosse. Ma il giovane gruppo veronese ha fatto un vero miracolo. Nessun prevedibile realismo, di reale solo tre bare vere, che un servo di scena scoperchia e il terzetto composto da Enrico Castellani, Valeria Raimondi e Ilaria Dalle Donne, dà fiato alle pene. Lo slang dublinese nell'incalzante riscrittura diventa un flusso ruzantiano trash di lega padana, etilico e anfetaminico. Un pugno nello stomaco assestato con guanti felpati d'intelligente ironia iconoclasta.
Nico Garrone, La Repubblica, 27 ottobre 2008
[...] se già con Made in Italy Babilonia Teatri si presentava come una realtà fortemente innovativa, le sue prove successive sono l'evidente conferma che siamo di fronte a uno dei fenomeni più vitali e dirompenti della nostra scena.
Renato Palazzi, Il Sole 24 Ore, 22 febbraio 2009
[...] mantenendo vibrante la propria cifra espressiva - fatta di un irriverente e dissacrante affondo nei perversi perbenismi di questa italietta fascistella e spocchiosa - Babilonia Teatri cesella un lavoro che travolge con impeto: un magma energico di parole e corpi, volgarità e banalità, arguzie e sottigliezze.
Andrea Porcheddu, www.delteatro.it
www.babiloniateatri.it