Udine | Teatro Zanon
29 aprile 1999 ore  21:00

Giulio Cesare

La Socìetas Raffaello Sanzio è considerata attualmente la compagnia più significativa del teatro di ricerca in Italia. È un teatro straziante di corpi straziati il suo teatro, un teatro scomodo.

locandina
anno
1999
testo
da William Shakespeare e gli Storici latini
regia
Romeo Castellucci
interpreti
actio Claudia Castellucci
declamatio Chiara Guidi
Maurizio Carrà, Giovanni Rossetti, Lele Biagi, Alessandra Fabbri, Cristiana Bertini, Dalmazio Masini, Giancarlo Paludi, Fabio Sajiz
produzione
Socìetas Raffaello Sanzio, Wiener Festwochen, Kunsten Festival Des Arts 1998 Bruxelles, in collaborazione con il Teatro Bonci di Cesena

La Socìetas Raffaello Sanzio è considerata attualmente la compagnia più significativa del teatro di ricerca in Italia. È un teatro straziante di corpi straziati il suo teatro, un teatro scomodo, che più volte l'ufficialità italiana ha cercato, fortunatamente invano, di azzerare e che invece nella vicina Francia le Monde l'ha voluto definire: un "teatro necessario". Giulio Cesare, già vincitore del Premio Ubu 1997 come miglior spettacolo dell'anno, conclude la stagione di Teatro Contatto rivisitando Shakespeare e gli Storici latini nei modi di un teatro della crudeltà, intelligente e visionario, portando in scena come sua verità e senza schermi !'irrazionale e il patologico. Una lettura del testo shakesperiano in cui Giulio Cesare non appare più come uomo di potere, ma del potere, in cui la sua morte si sublima in un atto sacrificale, la forza che questa messa in scena inquadra principalmente è quel1a del1a retorica, l'arte della persuasione, che nei regimi totalitari il massimo della sua efficacia: una forza che resiste e sorpassa l'avvicendarsi dei regni lungo la storia.

L'alta specializzazione che sempre richiede la retorica, è molto vicina alla tecnologia, presente nello spettacolo e, al pari della retorica, preposta a commuovere e a persuadere come un attore che reciti intensamente la sua parte.
(dalle note di regia)

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