Udine | Teatro S. Giorgio
21 febbraio 1997
22 febbraio 1997
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Amara
Questo spettacolo non è un ragionamento, ma una lacrima o meglio un tentativo di asciugare le lacrime.
locandinaQuesto spettacolo non è un ragionamento, ma una lacrima o meglio un tentativo di asciugare le lacrime. L'espressione è affidata non alle parole ma al movimento, la trama è tessuta non di sequenze logiche ma per analogie e associazioni visive e mentali; il linguaggio teatrale è a volte scarno e a volte ridondante e non si preoccupa di tenere separati generi diversi, così come non teme di contaminarsi se sfiora altre forme di espressione. (...)
Protagonista è una gioventù "romanticamente" intesa, che celebra con passione i suoi riti di passaggio. Giornali, sociologia e film americani ci hanno abituato a un tipo di gioventù diversa, ma non è detto che questa sia meno vera.
Stefano Napoli
Il teatro che fa Stefano Napoli è lontano dalle parole. Di esse abbiamo, però, tutta la concretezza, la necessità. E così siamo anche dentro le parole: ne seguiamo il destino, e soprattutto il silenzio.
Dante Cappelletti Il Tempo
(...) Un percorso visionario attraverso la dimensione del distacco, riflettendo sulle infinite forme dell'abbandono, sulle cose, le persone, sugli affetti che si separano da noi lasciandoci, appunto, un universo di immagini fittizie del passato e di figurazioni irreali del presente.
Antonio Audino Il Sole 24 Ore