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Tesla

Ksenija Martinović e Federico Bellini

locandina
anno
2023
testo
creazione scenica di Ksenija Martinović e Federico Bellini
testo di Ksenija Martinović e Federico Bellini
interpreti
performer Ksenija Martinović
musiche
sound design Antonio Della Marina
e...
consulente scientifica Ivana Abramović
coreografia terzo quadro Matilde Ceron
video Sonia Veronelli
produzione
co-produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e La Contrada Teatro stabile di Trieste

progetto in attraversamento tra i Titolari di Residenza per Artisti nei Territori del Friuli Venezia Giulia 2022: ARTEFICI. ResidenzeCreativeFVG/ArtistiAssociati, Dialoghi_Residenze delle arti performative a Villa Manin/CSS, Vettori/La Contrada Teatro stabile di Trieste



Lo spettacolo indaga la figura di Nikola Tesla, il grande scienziato che nei primi del Novecento fu tra i massimi inventori che la storia ricordi. Avvolto da un alone di leggenda che sfocia quasi nel misticismo, il paradosso del nome Tesla è l’essere oggi forse più celebre come brand, o marchio capitalistico, laddove proprio il dominio del capitale americano ha ostacolato, o quantomeno non aiutato, la realizzazione della più grande opera dell’inventore, il cosiddetto esperimento della Wardencliffe Tower. Accordatosi con il più grande banchiere dell’epoca, J.P. Morgan, per la costruzione di una o più torri in grado di veicolare onde radio, Nikola Tesla, ormai giunto quasi al termine del lavoro, si vide rifiutato un ultimo finanziamento per completare quella che, nei suoi intenti inizialmente non dichiarati, sarebbe stata la svolta epocale per l’umanità, ovvero la produzione di energia elettrica gratuita per tutti e in ogni luogo. Lo spettacolo ripercorre questa vicenda non sempre ricordata dalle cronache odierne, e spesso oggetto di scetticismo da parte della scienza ufficiale. Eppure quell’episodio segna il declino del Tesla inventore, l’ostracismo di Wall Street e quindi di tutti coloro che avrebbero potuto finanziare tale incredibile scoperta.

Nel lavoro teatrale, ad una prima parte in cui la performer Ksenija Martinovic racconta il suo legame con Tesla attraverso esperienze biografiche, succede una seconda in cui ci troviamo catapultati nei primi del Novecento, dove ascoltiamo lo sviluppo della trattativa tra J.P. Morgan, Tesla e altri alfieri del capitale, simboleggiata da una ideale macchina di microfoni che dà voce ad ogni singolo personaggio. Seguiamo quindi l’inizio e la costruzione della torre (tramite un sovrapporsi di aste di microfoni) di Wardencliffe e per metafora dell’ascesa di Tesla, a cui segue il repentino declino e l’esaurimento nervoso che nei fatti sancì il fallimento dell’impresa.
Lo spettacolo è un attraversamento dei generi teatrali, dal teatro di pura narrazione a quello rappresentativo sino a richiami all’oggi attraverso la performatività, dove il corpo di Martinovic diventa a poco a poco macchina e produttore di energia, quasi fosse una creazione stessa dell’inventore.

Abbiamo pensato a “Tesla” come ad un ideale prosecuzione artistica del lavoro condotto sulla moglie di Albert Einstein, Mileva Maric, che sfociò nello spettacolo “Mileva”, con Martinovic e Mattia Cason. Maric fu a lungo dimenticata dalla scienza ufficiale, salvo ricomparire praticamente in questi ultimissimi anni come probabile aiutante di Einstein nelle sue più importanti scoperte. Come Tesla, anche Maric morì in assoluta povertà, a lungo malata; si tratta, in estrema sintesi, di due storie che hanno il rifiuto o la diffidenza della comunità scientifica ed economica come caratteristica comune, due grandi figure che, soprattutto nel caso di Tesla, hanno visto la loro opera oggetto più di un culto acritico che di indagine scientifica; riguardo a Maric, pare evidente come la sua biografia e le sue ricerche fondamentali siano state in qualche modo sovrastate dall’ombra di Einstein. I due spettacoli sono pensati come un dittico performativo, in cui gli elementi del primo, “Mileva”, sembrano moltiplicarsi nel secondo; così, come Mileva Maric, nello spettacolo, veniva vestita di microfoni per andare a ricevere un ipotetico Nobel mai proposto nella realtà, così in “Tesla” è la selva dei microfoni a rappresentare il terreno di scontro tra lo scienziato e i suoi finanziatori, fino a trasformarsi in resti di un campo di battaglia al cui altare è stata sacrificata forse una delle più grandi invenzione umani, l’energia gratuita. Così, la danza con cui Mileva veniva per metafora violentata dalla figura-ombra di Einstein, diviene in “Tesla” l’annullamento di ogni danza “umana”, attraverso una sorta di macabro balletto robotico in cui il corpo di Martinovic si muta in macchina senza più sentimento, neppure più doloroso. Ma sono innumerevoli i rimandi tra i due lavori, a partire dalla straniante presentazione di Martinovic in cui, presentando sé stessa, presenta anche le due figure di cui parlerà e di cui, passo a passo, prenderà le parole se non il corpo stesso.

Una presentazione che sancisce peraltro il legame tra l’attrice-autrice e queste due figure, non solo data dalla comunanza geografica delle radici serbe, ma anche ricordo e confronto con due storie nazionali, la sua e la nostra, del tutto differenti. Eppure, forse, il tratto più saliente che fa di questi due spettacoli una sorta di dittico è il rapporto tra oblio e scienza, non sempre, probabilmente, da considerare come mera e semplice dimenticanza o trascuratezza della memoria.
Ksenija Martinović e Federico Bellini

durata: 60 minuti

guarda il servizio sulla TGR Rai 16 dicembre 2023

guarda il servizio sulla TV serba NOVA S

ascolta l'intervista a Ksenija Martinovic su Radio Capodistria - 16 dicembre 2023

Martedì 12 dicembre 2023 ore 18—19.30
Udine, Teatro Palamostre
La Scuola dello Sguardo, un progetto di Roberto Canziani  Mente magnetica, Nikola Tesla attorno a Tesla

Immagini

Tournée

prima assoluta
30 luglio 2023 ore 19
Mittelfest 2023
Cividale del Friuli, Teatro Ristori

tournée
16-19 novembre 2023, ore 20.30
Trieste, Teatro dei Fabbri
15-16 dicembre 2023, ore 21
Teatro Contatto 42
Udine, Teatro S. Giorgio
20 febbraio 2024
Pordenone, Auditorium Concordia