• darkblurbg

Romeo e Giulietta

La più famorsa storia d'amore ricreata nel luogo che ne custodisce il segreto

locandina
anno
1989
testo
William Shakespeare
adattamento di Paolo Valerio e Françoise Cahne
regia
progetto e regia Paolo Valerio
interpreti
Laura Montaruli, Dario Manera, Milena Capodaglio, Franco di Francesco Antonio, Leonardo Gaio, Marco Morellini, Paolo Valerio, Francesco Accomando, Gloriana Ferlini, Angelo Santoro; e con Giorgia Fuini, Daniela Pini, Beatrice Saltini-Taddei, Chiara Fadin
scene/luci
luci Luigi Saccomandi
musiche
musiche di scena eseguite dal vivo dal
e...
costumi Margherita Mattotti
elaborazione coreografica Gaetano Miglioranzi

I edizione 1989 - II edizione 1990
produzione
Comune di Verona - Assessorato alla Cultura, Centro Servizi e Spettacoli di Udine, in collaborazione Comune di Udine - Assessorato alla Cultura, Solari Udine Spa

Valorizzare la monumentalità di Verona è una scelta obbligata per chi ama questa città. Come? Un'operazione in senso statico e conservativo avrebbe certamente offerto nuova "musealità", ma non un rapporto immediato, caldo e coinvolgente con il monumento, con la sua storia. Od anche le sue leggende.
La proposta, rivolta ai veronesi ed agli ospiti, di offrire una rappresentazione teatrale legata al monumento è apparsa il progetto di promozione culturale che si collega alla Casa di Giulietta e alla leggenda universale di Shakespeare.
Un progetto che poggia su solide basi: un monumento che si identifica da solo, un'opera, come Romeo e Giulietta, di immediato richiamo anche del sentimento, un gruppo di professionisti del teatro che ha trovato la collaborazione delle compagnie teatrali veronesi.
L'ulteriore scelta è stata quella di ridurre l'opera in tempi ristretti perchè al piacere dello stare nel cortile di Giulietta sia accompagnato dalla partecipazione assoluta all'evento teatrale.
Il progetto parte, si sperimenta sul campo, diventa proposta in parte provocatoria - certamente affascinante per l'estate 1989 e quella successiva. Tutte le sere sotto il balcone. E poi, se i consensi saranno pari all'impegno, perchè non avviare un dialogo stabile tra i monumenti e l'arte? È questo l'impegno in prospettiva.

Immagini