Teatro Contatto è arrivato al “Settimo cielo”: fra le ultime 4 tappe della stagione di teatro contemporaneo ideata dal CSS, sabato 6 aprile, al Teatro Palamostre di Udine (inizio ore 21), c’è proprio l’atteso omonimo capolavoro del 1979 di una delle più importanti e brillanti penne del teatro mondiale, l’autrice inglese Caryl Churchill.
Settimo cielo è un viaggio tra le politiche del sesso vissuto da un gruppo familiare, prima catapultato nell'Africa coloniale di fine Ottocento, poi nella Londra swinging della rivoluzione sessuale in piena ribellione punk anni Settanta. Una storia lunga 100 anni, dal 1879 al 1979, che l’autrice contrae però come se, per i suoi personaggi, fossero passati solo 25 anni.
Mai rappresentato prima in Italia, deve la sua fortuna nel nostro Paese all’impegno della regista Giorgina Pi e del suo collettivo Bluemotion, cresciuto nella fucina artistica e militante dell’Angelo Mai, a Roma. A Caryl Churchill, Giorgina Pi ha infatti dedicato un intero progetto sostenuto dal Teatro di Roma e 369 gradi e intitolato Non normale. Non rassicurante, portando in scena anche altre 3 opere di Caryl Churchill, Caffettiera Blu, Porci e Cani e il radiodramma Non abbastanza ossigeno, realizzato per Radio 3.
Settimo cielo ha il sapore di certe ambientazioni di Derek Jarman, l’impeto del movimento delle donne e degli omosessuali di quegli anni in Inghilterra, con Margaret Thatcher che proprio nel 1979 diventa Primo Ministro. Ma soprattutto, Settimo cielo ha il fervore della ricerca di nuove forme che sostituissero l’immagine stereotipa della coppia e la famiglia, che ne rappresentassero le nuove istanze.
I protagonisti - interpretati da un cast portentoso composto da Michele Baronio, Marco Cavalcoli, Sylvia De Fanti, Tania Garribba, Aurora Peres, Xhulio Petushi, Marco Spiga – sono una famiglia e il suo entourage. Tutto ruota attorno al funzionario coloniale Clive e a sua moglie Betty, coinvolge i figli Edward e Victoria, la suocera Maud e il loro entourage, i loro amanti, dalla governante Ellen, al servo nero Joshua, all’esploratore Harry Bagley e a Mrs Saunders.
L’intera vicenda è permeata da un tema: il desiderio e la necessità della sua aderenza con la vita. Ciò che si vuole a livello profondo per noi stessi e ciò che le convenzioni, le scelte, nostre o di altri, ci portano a fare.
I personaggi di Settimo cielo vivono così un continuo tentativo di ridefinizione delle proprie identità: provano a superare i ruoli che gli sono stati assegnati, in un continuo parallelo tra oppressione coloniale e dominio sessuale.
La prima parte è un girotondo di adulteri commessi e fantasticati, un intreccio di passioni in un’Africa coloniale terra di neri diventata una cartolina per i bianchi.
Nei ruoli invertiti rispetto alle identità di genere (uomini interpretati da donne e viceversa) o al colore della pelle (neri interpretati da bianchi) voluti dall’autrice risuona l’importazione inglese della cultura omofoba in Africa.
Il cambiamento è invece la cifra del secondo atto, un cambiamento cercato attraverso la sperimentazione e l’interrogazione di sé, che coinvolge soprattutto soggetti che nel primo atto erano socialmente repressi: le donne e le/gli omosessuali.
Immerso in questa atmosfera queer capace di mettere in dubbio ogni sicurezza, Settimo Cielo deborda tra continenti e secoli, testimonianza di un’idea di vita stessa: “essere quello che si vuole essere, non quello che si può”, come osserva la sua regista, Giorgina Pi.
Al termine dello spettacolo, Giorgina Pi e la compagnia incontreranno il pubblico, mentre la serata continua, dalle 22.30, in Sala Carmelo Bene, con il secondo concerto del Blu Jazz Club, il jazz club dei musicisti del Conservatorio, con protagonista Udine Jazz Collective in Lonely Town - Tribute to Leonard Bernstein, con i musicisti Filippo Ieraci (chitarra), Alessio Zoratto (contrabbasso), Teo Furlanetto (batteria).
Informazioni e prevendite: Udine, Teatro Palamostre, piazzale Paolo Diacono 21, dal lunedì al sabato, ore 17.30-19.30, t. 0432.506925, biglietteria@cssudine.it - www.cssudine.it online: vivaticket