Contatto 2006/2007

La paura e il coraggio dominano azioni e stati d’animo che possono condizionare profondamente la nostra vita individuale e comunitaria. Il loro differente dosaggio può provocare conseguenze sensibili sulla nostra identità, i nostri sogni, il nostro benessere. Percentuali diverse di paura o coraggio nella vita, fanno assumere al suo corso itinerari e fisionomie molto diverse.  Ecco dunque due parole “forti” fra cui oscillare alla ricerca di molteplici sensi durante la nuova stagione di teatro contemporaneo a Udine. La paura e il coraggio, due caratteri che Teatro Contatto declina in un percorso di spettacoli e incontri da ottobre a maggio.
La vertigine dello spiccare il volo è l’immagine con cui abbiamo voluto sintetizzare l’inizio di questo viaggio. Vertigine che ci danno le continue scelte della vita, le tante paure che ci congelano la capacità di azione e giudizio. Al tempo stesso, la vertigine che ci dà il coraggio di cambiare, di superare l’ossessione delle nostre comode, ma sclerotiche sicurezze. Troveremo così il coraggio tragico e fatale di Medea, cercando anche di capire le sue paure di donna, moglie e madre. O il diabolico coraggio di Faust che sfida la morte, assetato di giovinezza e conoscenza intellettuale, nella nuova creazione di Nekrosius sul capolavoro di Goethe. A un incrocio notturno dove si intersecano esistenze brucianti di vita, vedremo rifrangersi le nostre paure di tutto ciò che è nuovo, diverso, in un ineffabile commercio di anime, in geometrie di nuove passioni dalla scrittura avvincente di B.M. Koltes (Nella solitudine dei campi di cotone). Contatto attraversa le paure che sconvolgono i popoli, le paure planetarie, le più orribili di ogni secolo, quelle della guerra. Di conflitti parleremo raccontando una storia che congiunge l’antica guerra fratricida a Tebe narrata da Eschilo agli scenari di guerra in Medioriente (I sette a Tebe), ma anche inneggiando alla pace attraverso i versi d’amore di Majakosvkij e gli orrori dal fronte russo di Heiner Müller (Fuoco!), o l’Urlo di un’umanità dolente nel teatro lampeggiante di luce poetica di Pippo Delbono. Sorrideremo con la satira di Luttazzi che nel nuovo Barracuda 2007 trova il coraggio di dire la verità anche a costo di simulare il cinismo, ricorrere all’osceno, all’efferato. Se avremo il coraggio di varcare la soglia di un Bar sotto il mare popolato da strani naufraghi della vita, riscopriremo la potenza della creatività, il coraggio dell’immaginazione, con la comicità esuberante di Fabio De Luigi modellata dalle pagine di Stefano Benni. E ancora, fra paura e coraggio, entreremo nelle problematiche del mondo del lavoro in un’esplorazione da calcolo delle probabilità assieme Georges Perec (L’arte e la maniera di abboradre il proprio capoufficio per chiedergli un aumento), fra le mille fascinazioni e insidie del potere mediatico preconizzate da Guy Debord (La società dello spettacolo), in bilico fra paure reali e minacce indotte. Di queste e altre paure cercheremo di parlare con sincerità e disponibilità, forse disegnando strategie per superarle, diventando più consapevoli che il coraggio è accessibile, a portata di mano. Se la paura è onnipresente, il coraggio è il nuovo eroismo quotidiano.