Udine | Teatro S. Giorgio
February 26, 2007 ore 21:00
Daewoo
Face à face è un progetto nato per far conoscere gli autori e i testi di nuova drammaturgia francese in Italia e a Udine presenta Daewoo, romanzo/testo teatrale di François Bon.
CREDITSdirettrice artistica del Progetto Face à face,
Olivier Descotes,
addetto culturale - Ambasciata di Francia in Italia,
Charles Tordjmann e Agnès Sourdillon,
regista e attrice di Daewoo in Francia
in collaborazione con Ufficio culturale dell’Ambasciata di Francia in Italia, Roma
Face à face è un progetto nato per far conoscere gli autori e i testi di nuova drammaturgia francese in Italia. Un faccia a faccia fra autori, registi, attori e pubblico nel nome del nuovo teatro europeo, in una visione di maggiore interscambio fra Paesi, circolazione delle opere, opportunità per le compagnie contemporanee. Al progetto aderiscono teatri di tutta Italia, coordinati dal Teatro Eliseo di Roma, con il sostegno dell’Ambasciata di Francia in Italia e in collaborazione con ExtraCandoni, la rete di teatri italiani impegnati nella promozione e produzione di nuova drammaturgia. Face à face presenterà in 12 serate – 6 a Roma e 6 nei teatri della rete ExtraCandoni – altrettanti testi teatrali di drammaturghi francesi che saranno ospiti presenti alle letture sceniche proposte in lingue italiana.
A Udine Face à face presenta un’opera di François Bon, autore affermatosi solo quarantenne, dopo una vita trascorsa a occuparsi di ingegneria aerospaziale e nucleare in Francia e all’estero. Daewoo è un romanzo e un testo teatrale, presentato con successo al Festival di Avignone 2004. Al centro dell’opera i cambiamenti del sistema produttivo: la riorganizzazione della produzione dei beni di consumo, l’internazionalizzazione dei capitali, la globalizzazione. La chiusura delle tre fabbriche Daewoo nelle cittadine di Villers-la-Montagne, Mont Saint-Martin e Fameck, con oltre 1000 licenziamenti, diventa emblema dei problemi che affliggono la società contemporanea. Questa pièce dà voce a quattro operaie senza più un lavoro: c’è chi vuole andare avanti nella lotta, chi prova a ripartire da zero, chi vuole suicidarsi. L’autore sembra rispondere alla domanda di Aristotele sul perché gli uomini rappresentino se stessi: per interrogare la nostra società e la violenza che produce. Lo spettacolo sarà proposto in versione italiana, a cura del CSS, alla presenza dell’autore francese.