Barracuda 2007

Censurato e cacciato dal piccolo schermo, Daniele Luttazzi continua a rendere felici le platee che come in un rito catartico possono ancora scegliere liberamente su che cosa ridere.

Censurato e cacciato dal piccolo schermo, Daniele Luttazzi continua a rendere felici le platee che come in un rito catartico possono ancora scegliere liberamente su che cosa ridere. Che non si scandalizzano per la sua satira tagliente, non la trovano “di cattivo gusto”. Come diceva Mel Brooks, d’altra parte, “la satira se non è eccessiva non fa ridere”. E Luttazzi, lo sappiamo, non lesina sparate ed eccessi. Prepariamoci dunque, anche per questo Barracuda 2007 – versione aggiornata del suo implacabile monologo del 1999 – a un Luttazzi più che mai scorretto, efferato, estremo nelle provocazioni, persino abominevole. Luttazzi è una tempesta magnetica che mette fuori uso le vecchie bussole. Battute fulminanti e micro racconti, al ritmo sincopato a cui ci ha abituati con la sua comicità nevrotica e inconfondibile, Barracuda 2007 è un’incredibile sequenza di maligni sgambetti alle menzogne nazionali, scandita da vertiginosi avanti e indietro fra il pubblico e il privato, fra l’osceno della politica e la politica dell’osceno. Rai, porno, John Kennedy, alieni, Fiat 600, Bibbia, forza di gravità, donne, nazisti, reincarnazione, criminalità, Leonardo da Vinci, pesciolini rossi, Godzilla: e questo solo nella prima battuta!