Udine | Palasport Carnera
14 aprile 1994
Settimo: ruba un po' meno! N. 2
La fortunata commedia scritta e rappresentata con successo ventotto anni fa con Dario Fo aveva all’epoca un «taglio» ironico e surreale. Ora, la cronaca recentissima e non ancora conclusa di tante «mazzette» ha dato all’invenzione drammaturgica una consacrazione d’attualità tangentizia inimmaginabile all’epoca della prima stesura.
locandinaCirca 25 anni fa Franca ed io mettemmo in scena un testo che aveva per titolo: Settimo ruba un po’ meno. Era una storia assurda paradossale, si raccontava di speculazioni dentro un camposanto monumentale. C’erano lestofanti che gesti- vano un vero e proprio mercato delle salme, mettevano tangenti sulle tombe e perfino sulle casse da morto del Comune. Arrivavano al punto di progettare lo sgombero di tutta l’area del cimitero per trasformarla in terreno edificabile. Proprio in questi mesi scopriamo di essere stati bassamente derubati.
Lo potete leggere sui giornali, un esercito di assessori ed imprenditori ci hanno bellamente scippato il copione... la trama della commedia, perfino la tecnica paradossale da noi inventata per rapinare e truffare le pubbliche istituzioni — e naturalmente senza manco pagarci una lira di diritti d’autore che ci spettavano di legge, «sti ladroni»! A questo punto Franca ed io abbiamo pensato di vendicarci.
Abbiamo messo in scena un atto unico dove raccontiamo senza tanto fantasticare nell’assurdo, non ce n’è bisogno, la storia di questo ballo dei ladri che sta venendo ogni giorno alla luce proprio come un impossibile fuoco pirotecnico da grande spasso. Soprattutto raccontiamo i particolari delle ladrerie che la gente non conosce.
Sia chiaro, che dal momento che siamo persone oneste noi verseremo i diritti d’autore a quei geni della truffa e della ladroneria che hanno inventato quei capolavori dell’amministrazione più allegra del mondo.
Dario Fo
All’esordio, il pannello con le foto dei politici e dei manager compromessi con Tangentopoli misurava «soltanto» tre metri per quattro. Replica dopo replica, un avviso di garanzia dopo l’altro, il pannello oggi misura undici metri di lunghezza. È questa la semplice scenografia usata da Franca Rame per Settimo ruba un po’ meno! N. 2. La fortunata commedia scritta e rappresentata con successo ventotto anni fa con Dario Fo aveva all’epoca un «taglio» ironico e surreale. Ora, la cronaca recentissima e non ancora conclusa di tante «mazzette» ha dato all’invenzione drammaturgica una consacrazione d’attualità tangentizia inimmaginabile all’epoca della prima stesura.
Lo spettacolo è costruito per libera associazione di temi, personaggi e situazioni. Franca Rame nel suo personaggio di finta svampita, entra in una realtà sempre nuova, «aggiornata» alle ultime inchieste: nessuna invenzione per quanto paradossale, riesce a stare al passo della cronaca. Cosi dopo quattro mesi di successi registrati in giro per il paese, Settimo ruba un po’ meno! N. 2 ritorna a Milano con un copione sempre più arricchito di facce e di gag.
G.T. Corriere della Sera