Dire d'amare

Il teatro come comunicazione della gioia, della positività della fede, la speranza come sfida all'angoscia dei nostri tempi: questi gli elementi centrali e portanti che hanno diretto e ispirato il lavoro teatrale di Giuseppe Bevilacqua

locandina
anno
1990
testo
autori vari
regia
Giuseppe Bevilacqua
interpreti
Giuseppe Bevilacqua, Cristina Benedetti, Gabriele Benedetti, Lorella Dose, Stefano Rizzardi, ragazzi di Borgo Grazzano
scene/luci
luci di Alberto Bevilacqua e Alessandro Borsatti
e...
musiche al sintetizzatore di Raffaele Scognamiglio
accompagnamento all'organo di Albino Perosa
cori dalla Cappella Musicale J. Tomadini, diretta da Gilberto Della Negra
al violino Licia Ellero
produzione
Centro Servizi e Spettacoli di Udine, Comune di Udine

un ringraziamento a Orazio Costa per la preziosa collaborazione

Il teatro come comunicazione della gioia, della positività della fede, la speranza come sfida all'angoscia dei nostri tempi: questi gli elementi centrali e portanti che hanno diretto e ispirato il lavoro teatrale di Giuseppe Bevilacqua alla Chiesa di San Cristoforo di Udine.
Dire d'amare, realizzato dal CSS e dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Udine, è una raccolta di bellissimi testi di diversi autori, scelti da Bevilacqua, che verranno 'portati' al pubblico dallo stesso Giuseppe Bevilacqua insieme a Cristina Benedetti, Gabriele Benedetti, Lorella Dose, Stefano Rizzardi e da alcuni ragazzi di Borgo Grazzano; i pezzi di Rilke, T.S. Eliot, Peguy, di tre bambini di Arzano, di Orazio Costa, A.Zanier, Dostoevskij, Dante e San Francesco convergono in un percorso che dal mistero dell'Annunciazione porta alla speranza e alla preghiera, dall'amicizia alla lode dell'operato del Signore, in una messa in scena che si sviluppa nel limite continuamente varcato tra lettura e drammatizzazione, in una recitazione che si slancia dalla meditazione e dalla riflessione verso la  spontaneità e l'improvvisa freschezza delle parole e dei significati, con toni fortemente naif.
Avvalendosi delle musiche elettroniche di Raffaele Scognamiglio, dell'accompagnamento all'organo di Albino Perosa, delle musiche di Bach e de Joskuen suonate al violino da Licia Ellero e dei cori cantati dalla Cappella Musicale J.Tomadini,  del contributo del pittore  Gilberto di San Marzana, Giuseppe Bevilacqua ha preparato una serata di grande emozione e suggestione, dove è presente vivissima la forza e il pensiero del Maestro Orazio Costa Giovangigli, uno dei grandi uomini di teatro italiani,  dal cui insegnamento (parallelo al lavoro di  Copeau) sono nate le migliori generazioni di attori del dopo-guerra italiano.

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