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Ucelucelest

Saggio-spettacoglo degli allievi di Fare teatro. Farsa fiaba liberamente tratta da "L'uccellino Azzurro" di M. Maeterlinck, diretta da Massimo Navone

locandina
anno
1987
testo
da L'uccellino azzurro di Maurice Maeterlinck
regia
Massimo Navone
interpreti
Francesco Accomando, Gabriele Benedetti, Sandra Cosatto, Fabiano Fantini, Luca Fantini, Rita Maffei, Claudio Moretti, Roberta Sferzi, Sandra Toffolatti, Sergio Tonon
musiche
Bruno De Franceschi
produzione
Centro Servizi e Spettacoli di Udine

Ucelucelest è una farsa fiaba liberamente tratta da "L'uccellino Azzurro" di M. Maeterlinck. II testo originale dell'autore belga, che vide lo sua prima e storica rappresentazione al Teatro d'Arte di Mosca nel 1908, ci propone un itinerario simbolico/educativo: due bambini poveri, Tytyl e Mytyl, vengono prescelti da una strana fata collerica per compiere un'alta missione: catturare l'uccellino azzurro: il talismano della felicità.
La caccia li porta a visitare mondi fantastici: il Paese dei Morti, quello delle Felicità Terrestri, il Cielo dei Bambini non ancora nati, e una Foresta Incantata, ma ogni tentativo di cattura del magico volatile si conclude con un insuccesso, solo al termine dell'avventura i due bambini scopriranno che la tortorella che tenevano in gabbia a casa loro è azzurra: l'uccellino cercato con tanto affanno era proprio davanti ai loro occhi.
La morale è chiara, anzi, risaputa: lo vera felicità è a portata di mano negli affetti sinceri e nelle semplici cose che ci circondano ed è vano cercarla altrove anche se la propria realtà appare povera e squallida a confronto di quella di persone più ricche e fortunate.
Il testo riserva situazioni e relazioni altamente divertenti ed ironiche sia per propria costruzione sia per rapporti che oggi appaiono evidentemente contraddittori ed involontariamente comici. Così ci è venuta voglia di andare a smascherare gli aspetti più curiosi e i possibili significati non voluti di questa fiaba pedagogica, mescolando, con un po' di ironia, tra i rimasugli del nostro immaginario infantile.
La messa in scena di Ucelucelest è affidata alla tecnica recitativa ed al lavoro dell'attore: la comunicazione teatrale non avviene su un piano realistico descrittivo ma attraverso l'evocazione che via via le immagini e le parole suscitano nello spettatore al fine di svilupparne la fantasia, l'inventiva personale, e la capacità di decodificazione dei simboli. Lo spettacolo è costruito attraverso un lavoro di smontaggio e montaggio del testo rispetto ai ruoli, ai personaggi, e alle situazioni. "L'Uccellino Azzurro", commedia manifesto del simbolismo a teatro, è la storia di un viaggio alla ricerca della felicità, racconto favolistico, ma anche tortuoso rito di iniziazione alla Vita, alla Morte, all'Amore, e ai loro misteri.

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