Udine | Teatro Palamostre, Sala Pier Paolo Pasolini
14 dicembre 2024 ore 20:30
Intero 22,00 €
Ridotto 19,00 €
Studenti 10,00 €
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Il grande vuoto
locandinadramaturg Linda Dalisi
e con Mona Abokhatwa per la prima volta in scena
luci Raffaella Vitiello
video Lorenzo Letizia
aiuto regia Francesco Meloni
scenotecnica Mauro Rea, Paolo Iammarone, Vincenzo Fiorillo
fonico Jacopo Ruben Dell’Abate, Akira Callea Scalise
direzione tecnica Francesca Zerilli
assistenti Virginia Cimmino, Francesco Savino, Veronica Bassani, Enrico Vita
collaborazione artistica Marta Meneghetti, Cesare Santiago Del Beato
con il contributo di MiC - Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna
con il sostegno di Accademia Perduta ⁄ Romagna Teatri, Carrozzerie n.o.t, Fivizzano 27, Residenza della Bassa Sabina, Teatro Biblioteca Quarticciolo
Sabato 14 dicembre 2024, ore 20.30
Udine, Teatro Palamostre, Sala Pasolini
Al termine dello spettacolo la compagnia incontra il pubblico.
“Il punto è trasformare il dolore in bellezza. Ci riusciremo ancora?”
Quattro quadri raccontano il lento dissolversi di una famiglia: una coppia di anziani, una figlia e sua madre malata di Alzheimer, una badante, ciò che rimane in una casa della nostra esistenza, delle vite che finiscono lasciando solo vestiti, coppe, cartoline, calamite e fotografie pronte ad essere inscatolate e portate via per sempre.
Un prosciugarsi a cui fa eco lo svuotarsi di esseri umani dalla casa di famiglia, che al contrario si popola di oggetti, di ricordi che aumentano, pesano e riempiono tutte le stanze. Il grande vuoto fa parte della Trilogia del vento, un trittico in cui la regista e autrice Fabiana Iacozzilli si interroga sulle tappe dell’esistenza umana: in questo terzo capitolo indaga l’ultimo pezzo di strada che una famiglia percorre prima di svanire nel vuoto, ispirandosi a una delle tragedie shakespiriane più celebri, Re Lear, per provare a “trasformare il dolore in bellezza”.
“Il grande vuoto è uno spettacolo in cui contamino la narrazione teatrale con il video, con la ripresa live degli accadimenti scenici e con l’utilizzo del montaggio cinematografico. In questo nuovo progetto - come già fatto con i linguaggi scenici scelti nelle due creazioni precedenti - l’interesse per il cinema e le sue potenzialità narrative è legato alla ricerca di una forma espressiva, di una lingua scenica che abbia una precisa funzione drammaturgica.”
Fabiana Iacozzilli
Durata: 90 minuti