Udine | Teatro Palamostre, Sala Pier Paolo Pasolini
14 marzo 2020 ore 21:00
La Natura delle cose
locandinaregia, coreografia e scene Virgilio Sieni
collaborazione alla drammaturgia e traduzioni Giorgio Agamben
voce Nada Malanima
strutture gonfiabili Fly In Balloons s.r.l.
maschere animali Chiara Occhini
prosthesis e consulenza meccanismi, automazioni
Giovanna Amoroso e Istvan Zimmermann-Plastikart
si ringrazia Tempo Reale Firenze
collaborazione alla produzione Torinodanza, CANGO Cantieri Goldonetta Firenze
La Natura delle cose del coreografo Virgilio Sieni, uno dei principali esponenti della danza contemporanea italiana tra i più rappresentativi e affermati nel panorama europeo, torna a Udine per Teatro Contatto sabato 11 dicembre al Teatro Palamostre.
La Natura delle cose è una riflessione sull’oggi sulla realtà della natura e sul ruolo dell’essere umano, creato nella personalissima cifra artistica di Virgilio Sieni, a partire dall’opera del poeta latino Lucrezio, De rerum natura, in una rielaborazione drammaturgica nata dalla collaborazione con il filosofo Giorgio Agamben.
Un quartetto di danzatori - Jari Boldrini, Nicola Cisternino, Maurizio Giunti, Andrea Palumbo - e una danzatrice, Ramona Caia, figura femminile come la Venere-dea evocata all’inizio del poema, attraversano tre scene create sulla musica originale del compositore e regista del suono Francesco Giomi e la voce della celebre cantante Nada che per la prima volta offre il suo contributo vocale in una performance.
La scelta del De rerum natura del coreografo fiorentino coincide con l’urgenza di rivolgersi alla natura delle cose, alla loro anima e origine, ponendo la danza come strumento di indagine e come manifesto per una riflessione sull’oggi. Lo spettacolo è uno delle creazioni più acclamate di Virgilio Sieni che, dopo una tournée mondiale tra Toronto, Seoul, Bruxelles, Parigi, Madrid, Lisbona, Cipro e molte altre su invito del Festival Internazionale di Dublino è stato rimesso in scena nel 2019 a dieni anni dal suo primo debutto.
“Lucrezio dà vita a un discorso scientifico sul movimento degli atomi e dei corpuscoli per arrivare a individuare all’interno delle cose una dialettica tra delizia e orrore, tra nascita e morte, tra voluttà e disgregazione, legando a un’analisi materialistica della realtà lo sviluppo necessario dell’etica e del sentimento; così la danza, partendo dalla costruzione coreografica e dalla riflessione sul movimento
del corpo nella scena, arriva a definire una poesia fisica che richiama uno sguardo pronto ad aprirsi su accadimenti estremi e impressionanti, che sfuggono al dominio della razionalità. È in questa dimensione che i corpi si mostrano allo stesso tempo ricoperti di simulacri e denudati, e si mostrano nel loro atto di genesi e di costruzione, nel loro formarsi e trasformarsi; qui la pelle si espone al vuoto, fondando un tempo che si apre alla sospensione e affermando decisamente, con Lucrezio, che “nulla nasce da nulla”.
Virgilio Sieni