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Udine | Teatro S. Giorgio, Sala Harold Pinter
12, 13 gennaio, ore 21.00
14 gennaio, ore 19.00

Tropicana

E’ appena trentenne Irene Lamponi, ma come autrice ha già dimostrato, in Tropicana, una rara sapienza nell’arte della commedia, che è quella di dare universalità anche alle storie individuali, di raccontare personaggi, ruoli e dinamiche in cui è facile riconoscersi e valutarsi. Vedere le proprie e le altrui difficoltà, infelicità e debolezze, e riuscire a riconoscerle con accettazione e tenerezza.

locandina
anno
2017
testo
Irene Lamponi
regia
Andrea Collavino
interpreti
Elena Callegari, Cristina Cavalli, Irene Lamponi e Marco Rizzo
scene/luci
scene Ruben Esposito
e...
costumi Daniela De Blasio
produzione
produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse
creazione drammaturgica realizzata con il sostegno di "CRISI - Teatro Valle Occupato”

12, 13 gennaio ore 21
14 gennaio ore 19
Udine, Teatro S. Giorgio, Sala Harold Pinter

venerdì 12 gennaio, al termine dello spettacolo, il regista Andrea Collavino, l'autrice Irene Lamponi e la compagnia incontrano il pubblico. domenica 14 gennaio, al termine dello spettacolo, l'autrice Irene Lamponi e la compagnia incontrano il pubblico


Tropicana è la storia tragicomica di una famiglia quasi-normale. Una commedia a quattro personaggi: Lucia (Elena Callegari), Nina (Irene Lamponi), Meda (Cristina Cavalli) e Leo (Marco Rizzo). Lucia, madre di Nina, non si rassegna all’idea di essere stata lasciata da Mauro, marito e padre di Nina, che ha abbandonato la famiglia per costruirne una nuova. Convinta che Mauro ritornerà si appoggia completamente alla figlia, adolescente incastrata in un ruolo da “adulta”. Nina supporta la madre e cerca di tenere la situazione sotto controllo, mentre inevitabilmente vive gli alti e i bassi dell’adolescenza.
La sofferenza di Lucia viene apparentemente contenuta dall’amica e vicina di casa, Meda, donna dal tagliente sarcasmo che passa le sue giornate a casa di Lucia e Nina, esprimendo la sua infelicità attraverso un linguaggio colorito ed esilarante, intriso di cinismo e bestemmie.
In questo scenario Leo, il nuovo fidanzato di Nina, con la sua disarmante semplicità rompe l'equilibrio tra le tre donne e porta Nina a reagire, ribellandosi alla spirale di dolore e trovando insieme alla madre un nuovo punto di partenza. Un testo originale e spiccatamente ironico, scritto da una autrice appena trentenne, che non teme di svelare le relazioni in tutta la loro intima tenerezza.

“I personaggi di Tropicana si fanno del male a vicenda perché non capiscono cos'è che li fa soffrire, ma fanno di tutto per risolvere i loro problemi, perché vogliono vivere anche se non lo sanno.
Ci sono testi teatrali che si leggono e si amano, così, a prima vista, senza bisogno di spiegare più di tanto perché. È così che mi è accaduto leggendo Tropicana. E quando Irene mi ha chiesto di curarne la regia non ho avuto esitazioni a rispondere sì.
La materia "rapporti familiari" riguarda tutti, ma ciò che trovo singolare nel testo di Irene Lamponi è la capacità di rendere comicamente i momenti tragici, di dare universalità alla vita che si svolge tra le pareti domestiche. 
Davanti a questi personaggi ci chiediamo continuamente perché. Perché queste persone stanno insieme? Perché Nina non se ne va? Perché Leo resiste? Perché ciò che fa male fa anche bene? E l'elenco si allunga col procedere della vicenda. È ciò che il buon teatro deve fare secondo me: rendere naturale il porsi domande scomode, e poi vedere un riflesso di sé stessi in tutti i personaggi rappresentati.
Il più grande male dell'anima credo sia il senso di colpa e ho la sensazione che questo testo costringa lo spettatore a liberarsene, almeno per il tempo dello spettacolo. Gli offre, cioè, un piccolo spostamento che gli permette di guardare la propria esistenza in maniera più indulgente, e credo che sia un'ottima cosa”. 
Andrea Collavino

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