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Miseria & Nobiltà

Miseria e Nobiltà è uno di quei testi che fanno parte del nostro immaginario collettivo e Totò è stato il Felice Sciosciammocca di cui tutti ricordiamo almeno una battuta, dalla scena degli spaghetti in tasca alla famosa scena della “lettera a lu compare nepote”. Il regista MICHELE SINISI rivisita il testo di Eduardo Scarpetta del 1888 con una straordinaria squadra di attori che s’impossessano della scena facendocene riscoprire il valore di Mito nell’oggi.

locandina
anno
2017
testo
dal testo di Eduardo Scarpetta
scritto da Michele Sinisi con Francesco M. Asselta
regia
Michele Sinisi
interpreti
Diletta Acquaviva, Stefano Braschi, Gianni D'Addario, Giulia Eugeni, Francesca Gabucci, Ciro Masella, Stefania Medri Giuditta Mingucci, Donato Paternoster, Bruno Ricci, Michele Sinisi
produzione
Elsinor Centro di Produzione Teatrale

7 dicembre ore 21
Udine, Teatro Palamostre, Sala Pier Paolo Pasolini

al termine dello spettacolo Michele Sinisi e la compagnia incontrano il pubblico



“Miseria e Nobiltà -testo farsesco scritto da Eduardo Scarpetta sul finire dell’800- nel tempo e nel suo stratificato percorso storico, con le facce e le maschere dei grandi interpreti del passato, è diventato molto di più fino ad approdare al territorio della memoria istintiva e ancestrale, senza perdere il senso originario e mantenendo intatta la sua radice teatrale. La storia del povero squattrinato Felice Sciosciammocca, costretto a vivere di espedienti per rimediare a fatica un tozzo di pane, dà vita a una fitta tessitura di trovate dialogiche e di situazioni che rappresentano la summa dell’arte attoriale italiana e di quanto di meglio la storia del teatro abbia prodotto nel tenere il pubblico inchiodato alla sedia.

Questo testo rappresenta la festa del teatro, quanto di più “Felice” un pubblico possa incontrare. Dalle platee Miseria & Nobiltà è poi migrato nel cinema e nella tv, creando veri e proprie immagini vivide nelle memoria collettiva.

Michele Sinisi si svincola dalla cifra partenopea dell’originale di Scarpetta, gioca con i dialetti e restituisce così la complessità di una commedia tutta italiana in cui dialoghi e scene sono un vero e proprio collante sociale, quasi una canzone pop il cui ritornello potrebbe essere ripetuto all’unisono da tutta la platea. Un’occasione per interrogarsi sulla vita di oggi, un’occasione per interrogarsi sul teatro di oggi. Miseria & Nobiltà del mestiere del vivere recitando.”

Elsinor

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