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Udine | Teatro S. Giorgio
1 febbraio 2007
3 febbraio 2007

Studio su Medea

1 febbraio – ore 21: capitolo I  Medea & Giasone
2 febbraio – ore 21: capitolo II  Medea & figli
3 febbraio – ore 20: capitolo I  Medea & Giasone, capitolo II Medea & figli, capitolo III Medea Dea

locandina
anno
2007
testo
elaborazione drammaturgica Federico Bellini
regia
Antonio Latella
interpreti
Nicole Kehrberger, Michele Andrei, Giuseppe Lanino, Emilio Vacca
scene/luci
luci Giorgio Cervesi Ripa
musiche
Franco Visioli
e...
costumi Rosa Futuro e Tobias Marx movimenti coreografici e regista assistente Rosario Tedesco
produzione
una produzione Teatro Stabile dell’Umbria / Totales Theatre International / Festival delle Colline Torinesi

Uscendo dagli schemi produttivi che a volte incatenano la libertà creativa in schemi e sicurezze di mestiere, Antonio Latella si è avvicinato al mito di Medea in più di due anni di studio e di lavoro, prima laboratoriale e autoprodotto, poi diventato questo spettacolo che resta “Studio su...”, “in progress”, scandito in tre capitoli. Tre tappe in cui la drammaturgia è costruita molto con i corpi, con la carne, solo con pochissime, necessarie parole. Una attrice-acrobata interpreta allora con fiera presenza le tre tappe della storia di Medea: dalla sua storia d’amore con Giasone, dominata da un corteggiamento animalesco e predatore (primo capitolo), al passaggio da amante-moglie a moglie-madre, riscritto come un lungo flashback dove i due figli vengono messi alla luce, allattati, cresciuti, fra pulsioni edipiche e incestuose, e educati militarescamente per volontà di Giasone, mentre in Medea cresce la consapevolezza della sua sottomissione e del suo ruolo tragico. Superando la rappresentazione dell’atto più misterioso e noto di Medea  - l’omicidio dei figli  - Latella scrive il terzo capitolo più lirico, quello dell’ascesi di Medea. Una Medea che sale al cielo appesa al suo abito nuziale con strascico portando con sé le anime dei figli, le sue ferite non rimarginabili, i suoi pezzi di memoria incancellabile. Tre capitoli da vedere come tre spettacoli anche a se stanti, autonomi, che consegnano agli spettatori un viaggio folgorante nel mito dai forti sentimenti contrastanti, di commozione e rabbia, di mistero, ansia e gioia.

L'innovazione trova un campione nel regista Antonio Latella, che si è messo a lavorare su Medea, ricavandone uno spettacolo di fortissima presa emotiva, animalesco, un bel colpo messo a segno nella stagione udinese di Teatro Contatto (dall'1 febbraio, al Teatro San Giorgio di Udine).
Roberto Canziani, Il Piccolo, 6 gennaio 2007

E' significativo ad esempio che lo spettacolo-clou della stagione siano i tre "studi" su Medea con cui Antonio Latella va alle radici del mito, liberandosi non solo degli autori che via via l'hanno affrontato, ma anche della parola, degli abiti, di tutte le incrostazioni culturali: sempre nudi dall'inizio alla fine, i suoi attori esplorano il nucleo primordiale della famiglia attraverso azioni simboliche e suoni pre-verbali. E non a caso la protagonista, la strepitosa Nicole Kehrberger, è un'acrobata.
Renato Palazzi, Il Sole-24 Ore, 31 dicembre 2006

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