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Marco Pacini presenta il nuovo saggio ‘Pensare la fine. Discorso pubblico e crisi climatica’

È in libreria il nuovo saggio di Marco Pacini Pensare la fine. Discorso pubblico e crisi climatica edito da Meltemi, che verrà presentato venerdì 29 aprile alle 18.00 al Teatro San Giorgio di Udine. L’appuntamento è organizzato per iniziativa del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e in collaborazione con vicino/lontano 18 e rientra nel ciclo di incontri Il futuro accade che scandisce e approfondisce gli spettacoli e gli interrogativi della Stagione Teatro Contatto 40. L’ingresso è libero.
Marco Pacini, giornalista e scrittore, dialogherà con il filosofo Pier Aldo Rovatti, modera il ricercatore e giornalista Stefano Tieri. Reading delle pagine a cura dell’attrice Rita Maffei.
La recente accelerazione della crisi climatica e ambientale non trova soluzioni adeguate. L’ipotesi da cui prende le mosse il saggio di Marco Pacini è che per imboccarne una via d’uscita risulti indispensabile la pratica di un pessimismo attivo e creativo, anziché la predicazione di un ottimismo ottuso. In altre parole, sarebbe necessario maturare culturalmente e psicologicamente un “pensiero della fine” così da poterla evitare, un pensiero che si sottragga ai cortocircuiti responsabili dell’inazione o, peggio, di azioni prigioniere di una sorta di doppio legame tra doveri green e standard di vita irrinunciabili perché presunti sostenibili. La maturazione di un pensiero in grado di sostenere la sfida dovrà partire dalle parole che nutrono il discorso pubblico, così da sottoporle a uno “stress test” in quello che Bruno Latour ha definito “nuovo regime climatico”.
Marco Pacini è stato caporedattore de “L’Espresso” fino al 2020, dopo una lunga esperienza giornalistica. Nel 2005 ha ideato il progetto culturale “vicino/lontano” che ha dato vita all’omonimo festival e al Premio Terzani. Ha diretto una collana di saggi per Forum Editrice Universitaria Udinese e ha già pubblicato Epocalisse (2018). Attualmente fa parte della redazione della rivista filosofica “aut aut” e della giuria del Premio Terzani.