Udine | Teatro S. Giorgio
28 novembre - 6 dicembre ore 21
The Basement / Il seminterrato
Nel Seminterrato, Gabriele Benedetti, Alessandro Genovesi, Angelica Leo - diretti da Rita Maffei - si sfidano nel tipico game pinteriano, trama di attrazioni e tensioni
CREDITStraduzione Alessandra Serra
consulenza video Carlo Della Vedova
operatori video Marco Londero e Giulio Venier
assistente alla regia Erika Antonelli
28 novembre – 6 dicembre, ore 21.00
Udine, Teatro S. Giorgio - platea
LIVING THINGS - HAROLD PINTER: Pinter Post
durata 45 minuti
Un'autentica scoperta. Fra i tanti titoli della drammaturgia di Pinter, un lavoro raramente allestito, e comunque mai in Italia. Un testo sepolto, scrittura ibrida a cavallo tra cinema e teatro, alla quale il mezzo televisivo può offrire, oggi, nuove dimensioni. Nel Seminterrato del titolo, tre personaggi si sfidano nel tipico game pinteriano, trama di attrazioni e tensioni.
note di regia
Per la prima volta Il seminterrato viene messo in scena in Italia. E’ un testo catalogato tra i testi teatrali, ma è scritto in una forma molto più vicina a una sceneggiatura, infatti in Inghilterra è stato realizzato dalla BBC in televisione (con lo stesso Pinter nel ruolo di Stott) e solo una volta a teatro.
Questo suo carattere ambiguo -a cavallo tra la sceneggiatura e il testo teatrale, con scene che si svolgono in esterni, rapidi e frequenti cambi di luogo e tempo, descrizioni di particolari, tipiche di una ripresa televisiva o cinematografica- mi ha spinto a pensare ad una regia anch’essa “ibrida”, che usa la messa in scena e la ripresa televisiva allo stesso tempo, le scene live e le scene girate in esterni, il teatro e il montaggio video in diretta.
Al centro della ricerca pinteriana c’è l’uso del linguaggio e credo che in questo caso si possa ricercare anche nell’ambito dell’uso del linguaggio espressivo della messa in scena.
Questo pone lo spettatore nella condizione di assistere non solo a uno spettacolo teatrale tout court, ma anche alle riprese di uno sceneggiato su un set televisivo, dove si può “giocare” tra la finzione e la realtà, mettendo in scena anche il “dietro le quinte” del set, ma non del teatro.
L’uso contemporaneo del mezzo teatrale e del mezzo televisivo moltiplica i piani di finzione e realtà e ci permette di interrogarci sulla finzione e sulla realtà dei rapporti tra i personaggi, due uomini e una giovane donna le cui relazioni sono misteriose e ambigue.
Come sempre la realtà che appare semplice, presto sfugge, si moltiplica tra momenti quotidiani e visioni oniriche per poi capovolgersi completamente.
“La vita accade”…
Rita Maffei