L'alveare scontento
Da un poema del filosofo inglese Bernard De Mandeville, Giuseppe Di Leva ha curato un recital con unico protagonista Eros Pagni
CREDITSa cura di Giuseppe Di Leva
Nel 1706, un filosofo inglese, Bernard De Mandeville, scrisse un poema in cui si descrive cosa accade in un Alveare scontento.
Questo poema (altrimenti noto come Favola delle api) costituisce il momento centrale di un recital, curato da Giuseppe Di Leva, che ha come unico protagonista Eros Pagni e che si compone, oltre a questo, di altri testi e brani di diversi autori.
Nel corso del tempo, infatti, molti autori hanno affrontato il tema della "scontentezza" e delle "soluzioni" vertiginosamente proposte per risolverla, (spesso invece acuendone gli effetti, se non alimentandola ulteriormente). Più spesso di altri, forse, gli autori definiti "comici" o "satirici" o " corrosivi". Campanile e Valentin, ad esempio, annoiati del continuo cianciare di "crisi del teatro", propongono soluzioni evidentemente paradossali. Il primo suggerisce di vendere due volte lo stesso biglietto: sarà lo spettatore più forte ad aggiudicarsi il posto. Valentin suggerisce di istituire il "teatro dell'obbligo", un teatro cioè a cui il cittadino non può sottrarsi.
Rabelais fa "profezie" che sono tali perché palesemente tautologiche. Swift fa sì che Gulliver si stupisca quando, in qualche posto del mondo, incontra "professori completamente fuori delle loro facoltà mentali, in quanto quei disgraziati architettavano niente meno che disegni per persuadere i Sovrani a scegliersi i favoriti tra la gente più assennata, capace e virtuosa" .
Oppure anche gli autori di "operetta" dal momento che, come sostiene Karl Kraus, "per orientarsi nelle questioni della politica sono sufficienti ricordi di operette".
Tour
prima assoluta
17 settembre 1993
Festival "Benevento Città Spettacolo"
Benevento, Teatro San Nicola