Udine | Teatro S. Giorgio, Sala Harold Pinter
13 luglio 2022 ore  21:00

Questo è il tempo in cui attendo la grazia

locandina
anno
2022
testo
da Pier Paolo Pasolini
drammaturgia e montaggio dei testi Fabio Condemi, Gabriele Portoghese
regia
Fabio Condemi
interpreti
Gabriele Portoghese
e...
drammaturgia dell’immagine Fabio Cherstich
filmati Igor Renzetti, Fabio Condemi
produzione
La Fabbrica dell’Attore-Teatro Vascello, Teatro Verdi Pordenone, Teatro di Roma
- Teatro Nazionale

13 luglio 2022 ore 21
Teatro Contatto
Udine,
Teatro S. Giorgio, Sala Pinter

100x100 PASOLINI
spettacolo in collaborazione fra Teatro Contatto 40 e FESTIL - Festival estivo del Litorale

Questo è il tempo in cui attendo la grazia è una biografia onirica e poetica di Pasolini attraverso le sue sceneggiature.
I punti principali dello spettacolo - diretto dal regista Fabio Condemi e interpretato da Gabriele Portoghese ruotano intorno all’importanza dello sguardo e alla descrizione di quello che viene osservato, per rivelare anche ciò che non si vede: l’invisibile, per allargare l’esperienza estetica dello spettatore.
Un filo rosso scorre tra i testi pasoliniani scelti e riafferma l’importanza di vedere e riattivare lo sguardo, in un periodo in cui la capacita di guardare le cose si è atrofizzata.
Georges Didi-Huberman nel suo saggio Come le lucciole Scrive: «Tutta l’opera letteraria, cinematografica e persino politica di Pasolini sembra attraversata da momenti di eccezione in cui gli esseri umani diventano lucciole - esseri luminescenti, danzanti, erratici, inafferrabili e, come tali resistenti – sotto il nostro sguardo meravigliato».
I temi dello sguardo e della descrizione sono centrali in questo lavoro.
Si comincia col bambino che vede il mondo, la luce, la natura, sua mamma per la prima volta (Edipo) e si prosegue con lo sguardo antico e religioso sul mondo del Centauro (Medea) e si arriva fino allo sguardo su un’Italia imbruttita dal nuovo fascismo consumista (La forma della citta), passando per la “disperata vitalità” presente nel Fiore delle Mille e una notte e per la scena della Ricotta nella quale il regista viene intervistato e recita “Io sono una forza del passato”.
Il titolo dello spettacolo è tratto da un verso della poesia di Pasolini “Le nuvole si sprofondano lucide”, inserita nella raccolta Dal diario (1945–1947).

Durata: 70 minuti

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