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Pupo di zucchero

locandina
anno
2022
testo
liberamente ispirato a “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile
testo e regia Emma Dante
interpreti
Carmine Maringola (il Vecchio), Nancy Trabona (Rosa), Maria Sgro (Viola), Federica Greco (Primula), Sandro Maria Campagna (Pedro), Giuseppe Lino (Papà), Stephanie Taillandier (Mammina), Tiebeu Marc-Henry Brissy Ghadout (Pasqualino), Martina Caracappa (zia Rita), Valter Sarzi Sartori (zio Antonio)
scene/luci
luci Cristian Zucaro
e...
costumi Emma Dante
sculture Cesare Inzerillo
produzione
Sud Costa Occidentale
in coproduzione con Teatro di Napoli — Teatro Nazionale, Scène National Châteauvallon-Liberté ⁄ ExtraPôle Provence-Alpes-Côte d’Azur ⁄ Teatro Biondo di Palermo ⁄ La Criée Théâtre National de Marseille ⁄ Festival d’Avignon ⁄ Anthéa Antipolis Théâtre d’Antibes ⁄ Carnezzeria
e con il sostegno dei Fondi di integrazione per i giovani artisti teatrali della DRAC PACA e della Regione Sud

8 e 9 aprile 2022 ore 21
Teatro Contatto
Udine, Teatro Palamostre

INCONTRI
Il 9 aprile, al termine dello spettacolo, la compagnia incontra il pubblico.

A Contatto, tornano le atmosfere e le storie inconfondibili del teatro straordinario creato dalla regista siciliana Emma Dante.

Liberamente ispirato allo Cunto de li cunti di Giambattista Basile, Pupo di zucchero racconta la storia di un vecchio che per sconfiggere la solitudine invita a cena, nella loro antica dimora, i defunti della famiglia il giorno della Festa dei Morti. Nella notte fra l’uno e il due novembre, lascia infatti le porte aperte per farli entrare…

Secondo la tradizione in alcuni luoghi del Meridione c’è infatti l’usanza di organizzare banchetti ricchi di dolci e biscotti in cambio dei regali che, il 2 novembre, i parenti defunti portavano ai bambini dal regno dei morti. Durante il rituale, in quella notte, la cena era un momento di patrofagia simbolica; nel senso che il valore originario dei dolci antropomorfi era quello di raffigurare le anime dei defunti. Cibandosi di essi, era come se ci si cibasse dei propri cari.

Nello spettacolo, sono presenti dieci sculture create da Cesare Inzerillo che mostrano il corpo osceno della morte. Ma in Pupo di zucchero la morte non è un tabù, non è scandalosa, ciò che il vecchio vede e ci mostra è una parte inscindibile della sua vita. E ciò non può che intenerirci. La stanza arredata dai ricordi diventa allora una sala da ballo dove i morti, ritrovando le loro abitudini e festeggiano la vita!

Dice Emma Dante
“Il 2 novembre è il giorno dei morti. Un vecchio 'nzenziglio e spetacchiato, rimasto solo in una casa vuota, prepara una pietanza tradizionale per onorare la festa. Con acqua, farina e zucchero il vecchio impasta l'esca pe li pesci de lo cielo: il pupo di zucchero, una statuetta antropomorfa dipinta con colori vivaci. In attesa che l'impasto lieviti richiama alla memoria la sua famiglia di morti. La casa si riempie di ricordi e di vita: mammina, una vecchia dal core tremmolante, il giovane padre disperso in mare, le sorelle Rosa, Primula e Viola “tre ciuri c'addorano 'e primmavera”, Pedro dalla Spagna che si strugge d'amore per Viola, zio Antonio e zia Rita che s'abboffavano 'e mazzate, Pasqualino il figlio adottivo”.
Emma Dante

Durata: 60 minuti

Immagini