Udine | Teatro Palamostre, Sala Pier Paolo Pasolini
11 marzo 2022 ore 21:00
Museo Pasolini
locandina
11 marzo 2022 ore 21
Teatro Contatto
Udine, Teatro Palamostre
30 marzo 2022 ore 20:45
Cervignano del Friuli, Teatro Pasolini
Spettacolo fuori abbonamento per il Progetto 100x100 Pasolini
A cento anni dalla nascita del poeta, regista e intellettuale di origine friulana, Ascanio Celestini ci guida in un ipotetico Museo Pasolini che, attraverso le testimonianze di uno storico, uno psicanalista, uno scrittore, un lettore, un criminologo, un testimone che l’ha conosciuto, si compone partendo dalle domande: Qual è il pezzo forte del Museo Pasolini? Quale oggetto dobbiamo cercare? Quale oggetto dovremmo impegnarci a acquisire da una collezione privata o pubblica, recuperarlo da qualche magazzino, discarica, biblioteca o ufficio degli oggetti smarriti? Cosa siamo tenuti a fare per conservarlo? Cosa possiamo comunicare attraverso di lui? E infine: in quale modo dobbiamo esporlo?
dice Ascanio Celestini
“Secondo l’ICOM (International Council of Museums) le 5 funzioni di un museo sono: ricerca, acquisizione, conservazione, comunicazione, esposizione.
Come potrebbe essere un museo Pier Paolo Pasolini?
In una teca potremmo mettere la sua prima poesia: di quei versi resta il ricordo di due parole “rosignolo” e “verzura”.
È il 1929. Mentre Mussolini firma i Patti Lateranensi, Antonio Gramsci ottiene carta e penna e comincia a scrivere i Quaderni dal Carcere.
E così via, come dice Vincenzo Cerami: “Se noi prendiamo tutta l’opera di Pasolini dalla prima poesia che scrisse quando aveva 7 anni fino al film Salò, l’ultima sua opera, noi avremo il ritratto della storia italiana dalla fine degli anni del fascismo fino alla metà degni anni ’70. Pasolini ci ha raccontato cosa è successo nel nostro paese in tutti questi anni”.
Ascanio Celestini è attore, regista e autore teatrale italiano (Roma, 1972). È considerato uno dei rappresentanti più importanti del nuovo teatro di narrazione.
I suoi spettacoli, preceduti da un approfondito lavoro di ricerca, hanno la forma di storie narrate in cui l’attore-autore assume il ruolo di filtro con il suo racconto, fra gli spettatori e i protagonisti della messa in scena.
Tra i suoi spettacoli, molti dei quali visti a Teatro Contatto, ricordiamo: Radio clandestina (2000); Fabbrica (2002); Scemo di guerra. Roma, 4 giugno 1944 (2004); La pecora nera. Elogio funebre del manicomio elettrico (2005); Live. Appunti per un film sulla lotta di classe (2006); Il razzismo è una brutta storia (2009); Pro patria (2012); Discorsi alla nazione (2013).
Durata: 130 minuti