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Udine | Teatro S. Giorgio
13 febbraio 2011 ore  21:30

Iovadovia (antigone) contest 3#

La compagnia riminese Motus presenta in due sere i tre contest del suo progetto Syrma Antigónes elaborando tutti temi della tragedia greca tramite confronti/dialoghi che affrontano domande, urgenze e sollecitazioni di riflesso alla possibile rilettura di una splendente Antigone d’oggi.

locandina
anno
2010
regia
ideazione e regia Enrico Casagrande & Daniela Nicolò
interpreti
con Silvia Calderoni (contest#1,#2,#3), Benno Steinegger (contest#1), Vladimir Aleksic (contest#2), Gabriella Rusticali (contest#3)

mitico! _ Contatto/Akrópolis

Domenica 13 febbraio alle ore 22.30 circa il pubblico potrà prendere parte all'incontro Rivoltosa Antigone_a cui parteciperanno Enrico Casagrande & Daniela Nicolò, Silvia Calderoni (Motus), Davide Zoletto (Facoltà di Scienze della formazione - Università di Udine). Conduce l'incontro Rita Maffei.

La compagnia riminese Motus presenta in due sere i tre contest del suo progetto Syrma Antigónes elaborando tutti temi della tragedia greca tramite confronti/dialoghi che affrontano domande, urgenze e sollecitazioni di riflesso alla possibile rilettura di una splendente Antigone d’oggi. La fratellanza, il rapporto con il potere, lo scontro fra generazioni, si alternano e approfondiscono in un lavoro sul corpo di un’attrice/performer/Antigone che incontra in ogni contest diversi interlocutori, da Polinice a Creonte e Tiresia. Una living Antigone messa al centro delle possibili rivolte del contemporaneo, in tre folgoranti capitoli che intersecano il teatro e la vita.

Iovadovia
qui “l’attrice che interpreta Antigone”, dopo tanta pubblica esposizione, si pone in rivolta verso il “nero” di se stessa, per tentare una utopica riflessione sulla percezione (e l’azione) artistica. Cerca Tiresia, privato della vista per “aver troppo visto”, fra volti sconosciuti, sul bordo di un lago nero, senza fondo, in una specie di accampamento mobile, come i tanti sorti dal nulla ai margini delle metropoli, costruiti da quelli che hanno perso spazio vitale a seguito “della crisi” o semplicemente hanno deciso di andarevia. Il “luogo oscuro” è condiviso e illuminato dagli sguardi degli spettatori, anche in questo caso immessi nello spazio scenico, testimoni del confronto che qui assume una forma circolare, magica. La trilogia si conclude dunque con un contest  impossibile: le attrici “giocano” i ruoli d’Antigone e Tiresia, in una atmosfera sospesa, atemporale, sincretica. Anche se nella tragedia non s’incontrano, ci paiono accomunate da una sorta di “sguardo partecipante”, che spinge ad agire, nel caso di Antigone, o a testimoniare –  esporsi nel dire e pre-dire – nel caso di Tiresia. I loro sguardi eccessivi sono attratti da quel punto limite che i greci chiamano Ate, un labile confine fra vita e morte, che solo brevemente può essere varcato.

La traccia di Antigone
“Ci addentriamo tramite un processo creativo messo in atto da evocazioni, anche astratte, immaginando uno spazio scenico come terreno segnato da impronte, solchi, pezzi dispersi dal vento e dagli animali… Tracce che continuano a suonare, parole e gesti rarefatti, grida e conflitti, voci lontane, pezzi di dialoghi e canti, scontri e irriducibili ostinazioni… che, in un eterno tornare, evocano senza dire, come suoni “fuori-sincrono”, masterizzati male e immagini solarizzate dalle intemperie… Una ricerca in continua oscillazione fra memoria e presente, che si volge indietro per riflettere sull’oggi”.
Motus

Motus
Il motore primo che spinge Motus in un viaggio avviatosi nel 1991, è da sempre una bruciante istanza di “realtà”. Animati da un “motus” (movimento) interno verso il fuori, da una necessità inderogabile al confronto con l’attualità, secondo un’attitudine del tutto “impura” all’ascolto, si lavora per mescolanze di vari formati espressivi, dall’istallazione, alla performance, al video.
Il tema del viaggio, sia geografico che mentale, ricorre e accompagna, come preludio o studio, tutte le produzioni. È successo per Pasolini che li ha sospinti dai deserti africani alle periferie italiane, accade  con il progetto “X(Ics) Racconti crudeli della giovinezza”  che ha portato la compagnia in giro per l’Europa ad abitare a riflettere sulla giovinezza di oggi. Il viaggio prosegue nell’ inseguimento-costruzione di una cartografia delle  rivolte del contemporaneo, assumendo la figura di Antigone come metafora-guida di tutto il percorso Syrma Antigónes. 

www.motusonline.com

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