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Udine | Teatro Nuovo Giovanni da Udine
31 ottobre 2010 ore  21:00

Il Mistero Buffo di Dario Fo
(PS: nell’umile versione pop)

Il 31 ottobre la doppia festa d’inizio stagione continua al Teatro Nuovo Giovanni da Udine con un protagonista di casa a Contatto, Paolo Rossi, qui “giullare” più che mai nell'interpretazione di una strepitosa “umile versione pop” del Mistero Buffo di Dario Fo.

locandina
anno
2010
testo
di e con Paolo Rossi
riduzione e adattamento di Paolo Rossi e Carolina De La Calle Casanova
regia
Carolina De La Calle Casanova
interpreti
di e con Paolo Rossi
con la partecipazione straordinaria di Lucia Vasini
musiche
musiche composte ed eseguite dal vivo da Emanuele Dell’Aquila
produzione
una produzione La Corte Ospitale - Compagnia del Teatro Popolare
in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber

contatto comico

A quarant'anni dal debutto di quel capolavoro, Paolo Rossi rivisita e aggiorna i misteri di Fo senza mai perdere di vista l'autenticità di un punto di vista “dal basso”, le continue rigenerazioni e la ricchezza d'inventiva del grammelot,  e proseguire così l’opera di “rianimazione” delle coscienze del suo Teatro Popolare.

Rappresentato per la prima volta nel 1969, e con più di cinquemila allestimenti in tutto il mondo, Mistero buffo ha contribuito ad assegnare a Dario Fo il Premio Nobel per la Letteratura nel 1997.

Scritto come un insieme di monologhi nel linguaggio inventato del grammelot, si rifà allo stile irriverente delle rappresentazioni medioevali mess in scena da giullari e cantastorie e ha lo scopo di “risvegliare le coscienze”, anche attraverso la smitizzazione di celebri episodi storici e religiosi. Alternando risate a momenti seri, Dario Fo ripercorre una storia millenaria di abusi e ingiustizie, incarnando in chiave grottesca le ire del popolo.

Questo mio Mistero Buffo, che non è mio, ma a tutti ormai appartiene, vuole essere un omaggio al mio maestro Dario Fo, che ormai la storia rappresenta, e, nella mia umile versione Pop, alla strada, che tuttora io frequento. Non potendo Dario né imitarlo né copiarlo, né fingere, d'essere altro da me, sarà un viaggio che spero con le repliche e il pubblico migliori, così come fece, mi disse Dario, con il suo Mistero.  Essendo questo mio lavoro anche frutto della mia ricerca sul nuovo Teatro Popolare, metto questo spettacolo finora a disposizione di chi ancora sogna, lotta e ha voglia di cambiare.
Paolo Rossi

Oggi – Paolo Rossi ne è certo – Cristo sarebbe un emigrante su di una carretta del mare che approda (o naufraga) sulle coste calabre o pugliesi, per poi vivere nei campi profughi. Quasi ovvio in un paese come l’Italia, dove “è difficile convertire un cattolico al cristianesimo (...) Certo il grande maestro Dario Fo sta sullo sfondo perché Paolo Rossi a lui deve moltissimo: una scuola diretta in palcoscenico. Ma non aspettatevi un remake. Dell’indimenticabile spettacolo del 1969 restano solo alcune situazioni, alcuni personaggi, presi contromano, riletti, riscritti secondo lo spiritaccio onnivoro e dilagante del Nostro e del suo grammelot francese-ferrarese-triestino.
Maria Grazia Gregori, L’Unità

... la materia trattata, debitamente sfrondata e ridotta, resta più o meno la stessa, l’infanzia di Gesù, la resurrezione di Lazzaro, l’ultima cena, la Passione. Ma mentre l’autore-attore si presentava al pubblico attrezzato solo di  un microfono appeso al collo, qui c’è un apparato scenografico, una baracca da comici dell’arte, un tavolino con tre sedie e il musicista che accompagna l’azione dal vivo”
Renato Palazzi, Il Sole 24 Ore

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