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Udine | Teatro S. Giorgio
27-28 febbraio, 1 marzo

Biglietti da camere separate

locandina
anno
2013
testo
uno sguardo di Andrea Adriatico
su Pier Vittorio Tondelli
interpreti
con Matteo Prosperi in Camera 1
Davis Tagliaferro in Camera 2
scene/luci
luci, scene e costumi di Andrea Cinelli
musiche
musiche originali di Massimo Zamboni cantate da Angela Baraldi
e...
cura artistica di Anna Amadori e Saverio Peschechera
fotografia Raffaella Cavalieri
supporto tecnico creativo di Andrea La Cagnina
grazie per l'aiuto, lo scambio e il sostegno a Stefano Casi, Giulio Maria Corbelli, Daniela Cotti, Monica Nicoli, Simona Patti e a Francesca Ballico
Andrea Adriatico ringrazia i Teatri dell'Imbarco di Firenze per averlo spinto a considerare questa avventura
produzione
Teatri di Vita

spettacolo riservato ad un numero limitato di spettatori

all'amore, separato


#Tondelli segreto di fronte ai misteri dell'amore e della morte. Dal suo romanzo più intimo, l'ultimo, brucianti biglietti da #CamereSeparate

Un romanzo intimo che racchiude il Tondelli segreto di fronte ai misteri dell’amore e della morte. È Camere separate, storia bruciante e autobiografica, pubblicato due anni prima della scomparsa del suo autore, avvenuta nel 1991. E proprio a 20 anni dalla morte di Pier Vittorio Tondelli, enfant terrible della letteratura italiana degli anni ’80, il regista bolognese Andrea Adriatico gli rende omaggio con uno spettacolo che nasce da quel suo romanzo. Due uomini in scena raccontano la storia di Leo, scrittore omosessuale che deve fare i conti con un lutto importante nella sua esistenza, quello del suo compagno Thomas, un ragazzo tedesco, con cui ha vissuto una storia d’amore fatta di viaggi, esplorazioni, periodi di passione, condivisioni e separazioni, determinate non esclusivamente dalla lontananza geografica delle loro due “camere”, ma da un preciso modello d’amore, capace di esprimersi solo per prossimità e mai per convivenze troppo opprimenti. La morte di Thomas diventa per Leo l’occasione per inseguire le tracce di sé disseminate nel tempo di una vita, dall’adolescenza inquieta in un paese della provincia padana ai viaggi per l’Europa mentre la geografia politica ed emozionale di un intero continente cambia pelle.

Ho conosciuto Pier Vittorio Tondelli negli anni amari, in quel finire di secolo che ha sterminato le menti che ho amato di più nella mia prima giovinezza. L’Aids si è portato via i sogni della gente di quel tempo, e non li ha più restituiti. Anzi… ha regalato in cambio un sonno perenne, definitivo, ad un’intera generazione.
Tondelli non ha parlato mai della sua malattia pubblicamente. Non ha parlato mai del suo morire. Almeno in apparenza. L’ha però trasposta in un racconto carico di umanità legato alla morte altrui, usata come specchio per l’anima. Ha però parlato di omosessualità, di silenzio, di vita, di misteri delle emozioni. Oggi è forse uno dei pochi autori di cui credo di aver letto quasi ogni riga. A cui ho dedicato una delle due sale del teatro che dirigo. Convinto come sono che non sia, come ingiustamente molti pensano, solo un autore del suo tempo, miseramente relegato nel turbine di weekend postmoderni. Per questo provo a restituire Camere separate in brevi biglietti, vent’anni dopo, sentendone proprio
ora tutta la straordinaria potenza e attualità.
Andrea Adriatico

www.teatridivita.it

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