Se non avessi più te…
Per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
Evento realizzato con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Direzione centrale lavoro, formazione, istruzione e famiglia
e promosso dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Udine
Nicoletta Oscuro, voce
Matteo Sgobino, voce e chitarre
Per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
25 novembre 2024 ore 20.30
Evento realizzato con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Direzione centrale lavoro, formazione, istruzione e famiglia
e promosso dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Udine
ingresso libero fino a esaurimento posti
durata 70’
teatro di narrazione e canzone
dai 16 ai 18 anni – scuola secondaria di II grado
“La violenza maschile nei confronti delle donne non è un fatto privato, ma è un fenomeno strutturale e trasversale della società e che affonda le sue radici nella disparità di potere fra i sessi.
Il “Delitto d’onore”, è stato abrogato solo nel 1981.
Fino ad allora, commettere un omicidio al fine di “salvaguardare l’onore”, prevedeva una sanzione minore, attenuata, rispetto all’analogo delitto di diverso movente. Perché l’offesa all’onore, arrecata da una condotta disonorevole (della donna), era gravissima provocazione. E, la riparazione dell’onore, non determinava una riparazione sociale.
Noi uomini abbiamo perso il ruolo predominante che ci è appartenuto per millenni, e che nessuna moglie, compagna o madre, aveva mai osato mettere in discussione sino a questi ultimi anni.
E questa nuova condizione di maschio depotenziato, come la risolviamo?
“Femminicidio” è un (brutto) neologismo inserito nel vocabolario e nel Codice Penale Italiano.
È un termine che si è consolidato in questi anni per descrivere l’assassinio di una donna per il carico specifico che si propone di significare.
La donna, viene uccisa, perché donna.
La vittima, è colpevole di essere ciò che è, dunque, meritevole di essere eliminata assieme alla sua specificità.
La femminilità è dunque una responsabilità di genere.
L’unica arma possibile è l’educazione, che insegni genere, differenze e uguaglianze.
Un’educazione, sociale, scolastica, familiare, culturale.
Un impegno che deve vederci tutti uniti e coinvolti.
Purtroppo, non credo che un lavoro teatrale possa far cambiare idea a qualcuno che decide di uccidere una donna.
Sarebbe troppo facile.
Ma da parte mia, c’è soprattutto l’esigenza di capire, come essere umano, cosa succede ad un altro essere umano quando compie una cosa che, alla fine, a me sembra il più grande esercizio di potere che ci sia. Una cosa che ha il sapore dell’onnipotenza: togliere la vita a una persona (DONNA) che, come ci hanno insegnato a “dottrina”, è una cosa che può fare solo Dio”.
Manuel Buttus
Se non avessi più te è uno spettacolo che giovani uomini e donne dovrebbero vedere, perché prova a fare i conti con le ragioni per cui gli uomini temono così tanto di sentirsi “depotenziati”, si interroga sul perché alcuni di loro arrivino a commettere omicidio verso una donna proprio perché “donna”.
La scrittura scenica del teatrino del Rifo incontra per questo progetto la ricerca musicale e vocale di Nicoletta Oscuro e Matteo Sgobino e diventa un teatro sincero e autentico.
“Il diario di Giulia”, “Il punto di vista di lei” e “Se non avessi più te” sono le tre storie di questo racconto. Queste tre storie cominciano con la Genesi… perché dalla “Notte dei Tempi”, siamo tutti responsabili.