| nei plessi scolastici
dal 22 aprile al 25 maggio repliche scolastiche
Ciocchettino
il legnetto bambino
Un gioco di conoscenza e di fantasia, ma anche di azioni ludiche incentrate sulla topografia corporea e ispirate alla tradizione popolare. Un viaggio emozionante nell’esperienza della sensorialità.
CREDITSin collaborazione con Teatro Stabile di Innovazione / Fontemaggiore – Perugia
Per raccontare Ciocchettino la voce narrante di questo spettacolo sceglie un bambino il cui corpo diventa il luogo e l’oggetto della narrazione.
Ispirandosi ad una fiaba italiana che rimanda alla storia di Pinocchio, il racconto narra di un taglialegna-intagliatore, solo e senza figli.
Un giorno un truciolo salta via dal tronco. Per il gran desiderio di compagnia il taglialegna riconosce in esso la forma di un figlio. Ciocchettino prende dunque vita da un pezzo di legno; un materiale caldo che, come il corpo umano, invecchia e si trasforma; un materiale plasmabile che prende vita solo quando il taglialegna si toglie la giacca e con essa avvolge il pezzo di legno-bambino, cullandolo e cantandogli una ninna – nanna.
L’amore e la relazione sono essenziali alla vita. Lo sviluppo di Ciocchettino diventa, in tal senso, l’occasione per uno spettacolo che esplora il corpo, per conoscerne le parti, in un gioco di conoscenza e di fantasia, ma anche di azioni ludiche incentrate sulla topografia corporea e ispirate alla tradizione popolare. In esse, il corpo si trasforma in un luogo di avventura e lo spettacolo si trasforma in un viaggio emozionante sull’esperienza della sensorialità.
Maria Rita Alessandri inizia il lavoro di operatrice culturale come allieva di un seminario universitario dove incontra il gruppo Fontemaggiore, col quale comincia a collaborare. Come autrice e regista teatrale intraprende la sua attività con spettacoli come Sul sentiero del gioco (1984), Enidutilòs (1986), La finestra dai vetri a specchio (1987), Gioco (1987) e Labirinti nella notte (1988). Dal 1999 al 2003 progetta per Fontemaggiore una ricerca, promossa dai Centri di Teatro Ragazzi e dall’ETI, dal titolo “L’arte dello spettatore”, indagine sullo spettatore bambino, sulla percezione e l’esperienza della visione nei più piccoli.
www.fontemaggiore.it
Durata: 50 minuti
Linguaggio: teatro di narrazione
3>5 ANNI
Scuola dell’infanzia