Udine | Teatro Palamostre, Sala Pier Paolo Pasolini
October 27, 2019 ore 21:00
Concerto fisico
CREDITScreato e performato da Michela Lucenti
assistenza alla creazione Maurizio Camilli
con il sostegno di UFO – Residenze d’arte non identificate e di MiBACT
27 ottobre 2019 ore 21
Teatro Contatto
Udine, Teatro Palamostre
al termine Michela Lucenti e Balletto Civile incontrano il pubblico
“Ho sempre cantato negli spettacoli anche quando la mia danza era furiosa”, racconta di sé Michela Lucenti. “Il corpo, i miei gesti sono la mappa di quello che sento e il canto è il mio veicolo per tenermi viva”. Concerto Fisico è corpo e voce per un’impresa: ripercorrere e, inevitabilmente, ridisegnare – in un “greatest hits”, sghembo e storto - la storia di Balletto Civile, la compagnia che Lucenti ha generato a Udine, all’interno dell’ex Ospedale Psichiatrico, un luogo di isolamento, dove trovare necessità sul mondo, nel suo fuoco più bruciante.
“Un greatest hits che non ha niente di nostalgico per raccontare la storia di un gruppo attraverso i racconti di cui si è fatto veicolo. Come un juke-box che risveglia gli accenti emotivi di un ricordo che è ancora il presente, di come ci siamo trasformati, della sabbia da cui siamo emersi, delle Creature, dei cavalli di legno costruiti per Troia, degli estintori lanciati nel buio, del mare di latte dove Woyzeck e Andres parlano del vuoto, dei supermercati gialli, dell’urlo disperato di Desdemona, di cosa successe a Tebe, della Resistenza, della lotta e della Rivoluzione, di un prato verde e di come alla fine gli Agnelli Cattivi siamo tutti noi, del pavimento specchiato e di una fune arancione, della stupidità, delle cataste di vestiti svuotati, del potere e dei cappotti pesanti del 1918, di volpi impagliate e stagioni sessuali, della morte e di una brasiliana con il pennacchio verde, di un piccolo cane bianco, dei tabù, delle papere di plastica e degli acrobati kenioti, del pilota veneto e del sole sempre in fronte, dei pompieri e dei preti, di un incidente e un autogrill, di una radio e una città sempre in fiamme, del perché delle cose. Poi tutto scompare, risucchiato negli sguardi, come non fosse mai esistito…”
Michela Lucenti