Udine | Teatro Zanon
January 31, 1985
February 2, 1985
L'isola
La storia di due carcerati, John e Winston, condannati ai lavori forzati su un'isola. Diretto ed interpretato da Ferdinando Bruni e Elio De Capitani
CREDITSL'isola è la storia di due carcerati, John e Winston. Condannati ai lavori forzati su un'isola. John a dieci anni e Winston all'ergastolo. E il perchè oramai si è perso nelle pieghe di una vita fatta di giorni l'uno uguale all'altro, fatti di lavoro alla cava, a squadrare pietre, o a volte, per punizione, alla spiaggia a scavare sabbia e riempire secchi da rovesciare nella buca dell'altro, in un maniacale lavoro senza fine. E' dopo una giornata alla spiaggia che inizia la storia. Hodosche, il guardiano, li ha fatti correre con le catene ai piedi, e nella cella John e Winston, esausti, si curano le ferite. Poi John tira fuori da una tasca segreta dei pantaloni dei chiodi arrugginiti. John - Tieni. Winston - Che cos 'è? John - Per la collana di Antigone.
John e Winston stanno mettendo in scena il processo di Antigone. Per il direttore del carcere, i guardiani, le autorità e i detenuti. L'isola racconta di questa messa in scena, della vita in una cella, di John e Winston, di Athol Fugard, di John Kani e Winston Ntshona (che lo misero in scena in Sudafrica), di Bruni e De Capitani, che lo mettono in scena oggi, in Italia.
L'isola parla di carcere, di Sudafrica, di impegno, di teatro. Ma è altro, più importante. E' un testo troppo piccolo per contenere quello di cui vuole parlare, e contiene tanto di più di quelle realtà. Contiene noi stessi, lo svolgersi banalmente quotidiano di un'etica profonda e minuta, la storia di chi lo scrisse e di chi ogni sera lo interpreterà, ritrovando l'eterno mito di Antigone non nell'eroismo della tragedia, ma nella sofferenza, eroica e quotidiana, della propria coscienza inquieta.
E cosi lo abbiamo costruito, giorno per giorno, sommando, sottraendo, «vivendolo» in una stanza, l'uno di fronte all'altro, prigionieri dell'Isola e delle nostre storie. Ecco, forse L'isola non è solo un testo teatrale, forse è un luogo, concettuale, fatto di segni, dove Fugard, Kani e Ntshona hanno vissuto una parte della loro vita, della loro intimità e dei loro principi. Dove noi, cercando all'inizio un testo e un contesto, abbiamo invece, giorno dopo giorno, trovato parte di noi stessi, della nostra intimità e dei nostri principi, del nostro essere attori. E' una stanza dalla porta socchiusa, sono vite intuite.
Ferdinando Bruni e Elio De Capitani
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prima assoluta
31 gennaio 1985
Teatro Contatto
Udine, Teatro Zanon