Ceneri alle ceneri
Diretti da Cesare Lievi, Rita Maffei e Emanuele Carucci Viterbi interpretano l'uomo e la donna, prigionieri nella stanza dei ricordi, di Ceneri alle Ceneri di Harold Pinter
CREDITStraduzione Alessandra Serra
luci Stefano Mazzanti
Un uomo e una donna, prigionieri nella stanza dei ricordi. Incombe il crepuscolo. Tra loro, il respiro di un passato terribile, forse un fantasma, il più mostruoso del secolo appena trascorso. La storia, i suoi totalitarismi, i campi di sterminio tornano come immagini, evocazioni, nel brivido una sensazione che si vorrebbe scacciare via. Ma non lo si può fare.
Con la produzione di Ceneri alle ceneri si riallaccia il rapporto di collaborazione fra Cesare Lievi, dal 2010 neodirettore del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, e il CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, che aveva già contraddistinto un’entusiasmante avventura produttiva iniziata negli anni Novanta, con la nascita a Udine dei tre spettacoli della “trilogia della scatola nera”, una “stanza” di prodigiose visioni e di teatro di poesia, e composta dagli spettacoli Barbablù (versione 1991), Tra gli infiniti punti di un segmento (Biglietto d’oro per l’innovazione 1996) e Il giorno delle parole degli altri (1999).
Ceneri alle ceneri è una delle produzioni realizzate per Living Things Harold Pinter: formati classici e contemporanei per un maestro del teatro, un Progetto CSS Teatro stabile di innovazione del FVG 2009. In Living Things il ruolo di Pinter nel teatro contemporaneo è stato indagato anche attraverso nuove edizioni dei suoi testi più classici, come nel caso di Ceneri alle ceneri, affidato a un regista che si è più volte confrontato con la sua drammaturgia e ha contribuito a consolidarla in Italia.
Drammaturgo e regista, Cesare Lievi dal 1996 ha diretto il Teatro Stabile di Brescia e da pochi giorni è stato neo direttore artistico del Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Ha iniziato l'attività teatrale nei primi anni Ottanta, fondando a Gargnano, insieme al fratello Daniele, scenografo, il Teatro dell'Acqua. Culmine di quella felice stagione è stato, nel 1984, l'allestimento del Barbablù di Trakl. Lo spettacolo, che approda alla Biennale di Venezia, è poi nei primi anni Novanta il primo capitolo dell’entusiasmante avventura produttiva condivisa con il CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, che vede nascere a Udine i tre spettacoli della “trilogia della scatola nera”, una “stanza” di prodigiose visioni e di teatro di poesia, Barbablù (nella versione riallestita del 1991), Tra gli infiniti punti di un segmento (Biglietto d’oro per l’innovazione 1996) e Il giorno delle parole degli altri (1999). Lievi ha inoltre attraversato negli anni Ottanta e Novanta una memorabile stagione produttiva nei paesi di lingua tedesca dirigendo opere di prosa e di lirica, mentre dal suo ritorno in Italia ha lavorato, per la produzione del CTB, a testi di numerosi autori moderni e contemporanei, da Hoffmannsthal a Kleist, a Beckett, Pirandello, Ionesco, Bernhard, Ibsen, Schneider, Garcia Lorca, sviluppando parallelamente un proprio lavoro drammaturgico di scrittura originale su importanti temi della contemporaneità.
Rita Maffei, assieme all’altrettanto intenso Emanuele Carucci Viterbi, danno vita a uno dei testi più evocativi e tragici dell’ultimo Pinter, Ceneri alle ceneri. Una coppia di quarantenni, che evidentemente sono nati dopo la fine della guerra, frugano nella violenza del loro rapporto, e nelle ombre lunghe che questo arriva a proiettare su altri amori e altri rapporti di ognuno. Fino ad evocare la tragedia e la colpa dell’intero secolo, l’olocausto. Senza compiacimenti e civetterie, ma con quella “normalità” che informa gli scambi, le effusioni e le recriminazioni di tante coppie. Un pugno nello stomaco per chi si illude di partecipare a un rito amoroso. Ma a gestirlo è la mano esperta di Cesare Lievi, che con Pinter ha già avuto occasione di misurarsi, e conosce bene il modo di trattare i classici contemporanei come Beckett o Bernhard.
Gianfranco Capitta, Anatomia del maestro con crudeli assaggi, Il Manifesto, 13 dicembre 2009
Stanze dove la vita scorre apparentemente sempre uguale a se stessa, salvo poi rivelare abissi profondi. È in uno di questi luoghi che si svolge Ceneri alle ceneri, impietoso corpo a corpo fra un uomo e una donna , una coppia che non conosce la pietà, che vive all’apparenza secondo regole piccolo borghesi i suoi stanchi riti quotidiani dove lui interroga lei su di un amante lontano o vicino, chissà. Ovvio che tutto questo non sia che un pretesto. In realtà fra l’urlo delle sirene e lo sferragliare del treno nel forte spettacolo di Cesare Lievi, interpretato con incisività da Rita Maffei e da Emanuele Carucci Viterbi, sono antichi orrori, rimorsi incancellabili a venire alla luce. Un olocausto di bambini, una mattanza senza nome, un abisso di orrore affogato dalla finta normalità quotidiana che nasconde ricordi di torture, crudeltà compiute e subite. Maria Grazia Gregori, Le “cose viventi” di Harold Pinter, Delteatro.it, 9 dicembre 2009
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Press reviews
Alessandro Montello, Coppia malata tra noia e angoscia, Il Gazzettino, 24 novembre 2009 [291 Kb]Mario Brandolin, Inquietante gioco di ruolo risolto con la tecnica attorale e il solito fascino scenico - Messaggero Veneto, 24 novembre 2009 [420 Kb]Alberto Rochira, Il dramma dell'incomunicabilità di Pinter a Udine nel nuovo allestimento di Lievi - Il Piccolo, 24 novembre 2009 [223 Kb]Maria Grazia Gregori, Le 'cose viventi' di Harold Pinter - delTeatro.it, 9 dicembre 2009 [25 Kb]Gianfranco Capitta, Anatomia del maestro con crudeli assaggi - Il Manifesto, 13 dicembre 2009 [188 Kb]Rita Bragagnolo, Pinter mossa vincente - Il Friuli, 16 dicembre 2009 [201 Kb]Tour
prima assoluta
21-27 novembre, ore 21
29 novembre, 1-6 dicembre, ore 21.45
Udine, Teatro S. Giorgio - sala prove
LIVING THINGS - HAROLD PINTER: Quintessential Pinter