La 'strana vocazione' del Teatro Incerto
Il
Teatro Incerto prende i voti. In trent’anni di carriera sui palcoscenici hanno immaginato per loro tantissimi ruoli. Sono stati arbitri, muratori, ladri, maratoneti, stranieri, ma la “chiamata” dell’abito talare è arrivata solo un anno fa, quando
Fabiano Fantini, Claudio Moretti e Elvio Scruzzi, per tutti il glorioso Teatro Incerto, restano folgorati da un aforisma del poeta indiano Tagore. “Ogni bambino che nasce ci ricorda che Dio non è ancora stanco degli uomini”. La frase è diventata una delle prime battute del loro nuovo spettacolo,
Predis, coprodotto con il
CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e il sostegno della
BCC Banca Credito Cooperativo di Basiliano domenica 15 giugno ore 21 sarà ora ospite della
piazza S. Martino di Gallariano.
“Al principio avevamo in mente i preti della nostra infanzia – spiega il trio – I preti che sono stati un punto di riferimento per noi bambini cresciuti in paese, al campetto della parrocchia, a dottrina, alle messe a Gradisca di Sedegliano”.
Poi l’idea ha preso corpo scenico e ha saputo andare oltre all'amacord Di gioventù per diventare un omaggio in forma di commedia a quei preti che si trovano a vivere le loro piccole grandi battaglie nella solitudine e nell'indifferenza, dimenticati e derisi da un mondo che, come diceva David Maria Turoldo, “non perdona ai sacerdoti”.
Predis ci fa quindi ritrovare Fantini, Moretti e Scruzzi nei panni di don Gasparin, don Baldas e don Melchior, tre sacerdoti parroci di tre piccolo chiese della provincia friulana, ma con una strizzata d’occhio anche ai personaggi dei Tre Re Magi. Siamo infatti alla vigilia di Natale, una parrocchiana immigrata e ragazza madre sta per partorire e fuori dalla sala del reparto di ostetricia, ad attendere il “lieto evento”, ci sono solo loro tre. Tre preti protettivi e solidali, perfino pronti ad assumersi il ruolo di padri teneri, preoccupati, amorevoli. Sentimenti, questi, che li porteranno a fare i conti con le maldicenze di qualche parrocchiano e i pregiudizi della morale corrente, ma soprattutto con i loro dubbi, con il loro stesso bisogno di paternità. In attesa della chiamata, il tempo si sospende: è una lunga notte.
Il luogo in cui si svolge l’azione diventa spazio dell’anima: l’ospedale si fa deserto, labirinto, cielo stellato. E giungono messaggi misteriosi che invitano i tre a mettersi in cammino…
Nato nel 1982 dall'incontro di tre amici che iniziano a fare teatro assieme, il Teatro Incerto ha intrapreso da allora un viaggio artistico che si contraddistingue per un teatro d’attore di irresistibile matrice comica, sia in italiano che in friulano. Tra i loro cavalli di battaglia, popolarissimi fra le platee, soprattutto friulane: la Trilogia di spettacoli Four, Laris e Dentri, con cui il gruppo si impegna in una più personale scrittura drammaturgica, la versione in friulano di Maratona di New York di Edoardo Erba (2002), e in questi anni Garage 77 (2005), Bessôl - Un arbitro tal bunker (2008), Forest (2009), Don Chisciotte (2011).