Udine | Teatro Palamostre
April 14, 2012 ore 21.00
Kore_la ragazza indicibile
Virgilio Sieni, oggi uno dei maggiori protagonisti della danza contemporanea italiana ed europea, intraprende un itinerario nei miti dell’anima femminile fino ad arrivare alle icone della contemporaneità.
CREDITSe con la partecipazione di Claire Atibia Onemboté, Stéphanie Thérèse Azeng Abanda, Frances Damaris Mvodo, Salimata Diop, Seynabou Diop, Anna Faye, Diana Laure Mboumba, Vanessa Pauline Mengue M’Abessolo, Khadidiatou Thioune
allestimento Viviana Rella
suono Matteo Ciardi
in collaborazione con Fondazione Teatro della Pergola Firenze, CANGO Cantieri Goldonetta Firenze
la Compagnia è sostenuta da Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Toscana, Comune di Firenze - Assessorato alla Cultura e alla Contemporaneità
Al termine dello spettacolo, Celebration party per Contatto 30 con Miss Soulfly dj set, nella terrazza del Teatro Palamostre.
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Kore si ispira al testo del filosofo Giorgio Agamben La ragazza indicibile dedicato al mito di Persefone, un manifesto sulla femminilità, ma anche l'impulso a superare tutto ciò che è umano lasciandoci intravedere il viaggio ininterrotto dell’uomo.
Torna a Udine un grande protagonista della danza contemporanea, Virgilio Sieni, con uno spettacolo che contiene tre viaggi e tutte le volte parte dall'oggi per lasciarsi affascinare dal passato: il corpo e la danza di Ramona Caia - in scena assieme a nove danzatrici africane, memoria dell’esodo e opposizioni del profondo gioco della vita - la fanno diventare prima bambolina (Korai sono le bamboline che venivano appese ai rami in prossimità di un tempio), poi ombra assieme animale e dio, infine madre e vergine.
Lei si volta sempre indietro ad osservare il passato che metricamente la nutre: Bambina, madre, donna, animale, bambolina, in cammino, vergine. Ed è veramente misterioso come ancora oggi si possa cadere nel corpo della danza per essere iniziati al tempo. Scorre il tempo nel ballo della ragazza, danzando via le gocce sul terreno. Lei si inizia, sempre, ogni mattina nuova, restituendo il buon umore.
Virgilio Sieni
Estratti dalla rassegna stampa
Virgilio Sieni e il viaggio iniziatico ti prendono proprio il “Kore”
I lavori coreografici di Virgilio Sieni sono sempre più rivelazioni, iniziazioni, testimonianze di bellezza filosofica (e umanissima). Questa sua ricerca odierna sul mistero e sulla poesia del corpo culmina in Kore, tratto da “La ragazza indicibile...” di Giorgio Agamben e Monica Ferrando, e il mito di Persefone ha ispirato una ipnotica, radente e poi trasfigurata danza. Col risultato di un’odissea attraverso la quale la lucida e perfetta solista Ramona Caia somatizza più viaggi, più transfert da marionetta a ombra, ad animale-dio, a madre-vergine. Il senso profondo e remoto dei muscoli, messi anche a nudo come un’ondina sacrale o una ragazzina di Balthus, lascia poi spazio nel lavoro di Virgilio Sieni a una staffetta che impegna nove performer africane i cui gesti lenti sono il più bell’omaggio attuale a Deafman Glance di Robert Wilson.
Rodolfo di Giammarco - La Repubblica, 25 marzo 2012
Kore è uno spettacolo di somma e sovrana intensità sia nella figurazione sia nell'esecuzione.
Franco Cordelli - Corriere della Sera, 8 aprile 2012
Al centro Ramona Caia, danzatrice di spiccatissimo valore: attraverso un movimento che è un miracolo sulla metamorfosi costitutiva del gesto, esplora con intuito e bellezza il mistero della femminilità. (…) Un movimento che di quadro in quadro cambia intonazione, colore, ma mai abbandona quella relazione tra inciampo del corpo e meraviglia della danza, tra segni lucenti di umana sgraziataggine (…) e fulminanti dinamiche di perfezione.
Francesca Pedroni - il manifesto, 31 marzo 2012
La danzatrice si fa involucro solido senza anima, piegata da chi ne esplora esternamente la struttura: è commovente nella sua assoluta totale fragilità emanata da un corpo apparentemente senza pensiero e volontà propria (...) eppure proprio per questo struggente.
Silvia Poletti - myword.it, 3 aprile 2012
Kore si ispira al testo del filosofo Giorgio Agamben La ragazza indicibile. Mito e Mistero di Kore dedicato al mito di Persefone.
Un manifesto sulla femminilità, ma anche l'impulso a superare tutto ciò che è umano lasciandoci intravedere il viaggio ininterrotto dell’uomo.
Kore è quella lontananza che declina verso di noi giungendo dal passato per farci vivere la vita stessa: tra la figlia e la Madre, tra l'umano e l'animale, appare una terza figura che mette in questione tutto quello che crediamo di sapere della femminilità, e più in generale dell'uomo e della donna. Il corpo si dona alla danza, cioè si mostra in un gioco inaspettato che trascolora in continue metamorfosi. Qui la danzatrice utilizza tutti elementi che la possano condurre oltre un vocabolario prestabilito: si scuote verso il senso profondo che la congiunge, o meglio, la rende tangente, all'animale. Vuole dirci, con la sua geografia di muscoli e tendini aperti con gioiosità all'ospite, cos'è la bellezza dei margini: un viaggio tra l'essere ragazzina e giocattolo, bambolina trasfigurata che rimanda a Las meninas di Velazquez così come al centro di gravità delle marionette descritto al pari del cammino dell'anima del danzatore ne Il teatro delle marionette di Kleist.
Ospiti della femminilità che abitano il corpo di Kore sono anche figure ancestrali, aloni, ombre che fanno apparire una narrazione che attraversa epoche e territori. Figure silenziose, ammutolite ad occhi chiusi, così venivano descritti gli iniziati ai riti sacri.
Il mistero eleusino consiste in un'azione drammatica, in una sorta di pantomima accompagnata da canti sacri e da formule che rappresenta la sacra storia del rapimento di Kore, dell'erranza di Demetra e del ricongiungimento delle due dee. In questo dramma iniziatico, in questo chiudere gli occhi, in silenzio si comincia il viaggio, si attraversano territori, si giunge altrove.
Nello spettacolo Kore affronta tre viaggi e tutte le volte parte dall'oggi per lasciarsi affascinare dal passato: prima bambolina (Korai sono le bamboline che venivano appese ai rami in prossimità di un tempio), poi ombra assieme animale e dio, infine madre e vergine.
Kore è il corpo e il suo guscio, la figura che appare e la culla della dinamica: così la danzatrice guarda al passato, diviene madre nel momento che scopre nuovi gesti, torna alla sua pelle per intuire sempre il tempo dell'inizio. In questo farsi della figura il corpo diviene tramite di infiniti tragitti. Nello spazio del corpo dunque abitano questi due mondi apparentemente opposti. Terre lontane, figure stratificate, passato e presente. La ragazza indicibile è la soglia che si manifesta con le sue pratiche di attraversamento fra i vari territori, tra luoghi e ere.
Appaiono nove donne africane, non solo come testimonianza dell' esodo, ma per lasciarci intuire quel magnifico sbriciolamento del gesto nella tenuta del corpo, di come le opposizioni che l'uomo porta in sé rappresentano un'opportunità nel profondo gioco della vita. Lei si volta sempre indietro ad osservare il passato che metricamente la nutre: Bambina, madre, donna, animale, bambolina, in cammino, vergine. Ed è veramente misterioso come ancora oggi si possa cadere nel corpo della danza per essere iniziati al tempo. Scorre il tempo nel ballo della ragazza, danzando via le gocce sul terreno. Lei si inizia, sempre, ogni mattina nuova, restituendo il buon umore.