Udine – Teatro Palamostre
28-31 gennaio ore 21.00
RICCI/FORTE
PPP Ultimo inventario prima di liquidazione
di ricci/forte
drammaturgia ricci/forte
con Capucine Ferry, Emilie Flamant, Anna Gualdo, Liliana Laera, Giuseppe Sartori, Catarina Vieira
scene Francesco Ghisu / movimenti Francesco Manetti
costumi Gianluca Falaschi /assistente scenografa Lorena Curti
regia Stefano Ricci
una co-produzione CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia/ Festival delle Colline Torinesi
prima assoluta
il 29 gennaio, al termine dello spettacolo, ricci/forte e la compagnia incontrano il pubblico conduce l’incontro Roberto Canziani
ed inoltre in doppia serata per Viva Pasolini! Teatro Contatto Tx2
Teatro Palamostre
28,29,30,31 gennaio episodio 1 ore 20 (30 minuti)
RITA MAFFEI
Il treno
Debutta giovedì 28 gennaio (repliche 29-31 gennaio, inizio ore 21.00) PPP Ultimo inventario prima di liquidazione, la seconda dirompente creazione di ispirazione pasoliniana di ricci/forte, il duo drammaturgico-registico coinvolto questa stagione dal CSS teatro stabile di innovazione del FVG nell’ampio progetto di produzione Viva Pasolini! per Teatro Contatto 34.
“Un appuntamento artistico e un impegno, quello con Pasolini - precisano ricci/forte – i per noi inderogabile, in questo attuale medioevo culturale”.
L’immersione nel corpus dell’opera e soprattutto del lascito pasoliniano è iniziata per ricci/forte a Udine nel mese di novembre per le prove e a dicembre con le 30 repliche “short” da 30 minuti, per venti spettatori e sei performer ritrovatisi a distanza ravvicinata per La ramificazione del pidocchio, site specific immerso nel bianco abbacinante al neon di una saletta del Teatro S. Giorgio di Udine.
Si trasferiscono ora con un nuovo ensemble di 5 attrici e 1 attore sul palco del Teatro Palamostre di Udine con PPP Ultimo inventario prima di liquidazione, una co-produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG/ Festival delle Colline Torinesi.
Le ultime opere – letterarie e cinematografiche di Pier Paolo Pasolini, da Salò a Petrolio, ma anche quelle della disillusione dell’Abiura della trilogia della vita, dove nemmeno lo slancio verso i corpi e della sessualità si salva più dalle gabbie del conformismo - sono “un terreno civile disseminato da andirivieni, spiazzamenti continui, cadute e riprese tematiche, la discussione di un lavoro che trova l’unità nel suo farsi, nei risentimenti di un “io” spavaldo e insieme turbato”.
ricci/forte vi si rivolgono con uno sguardo non lineare, privo di fiction letteraria, per restituire il bisogno di etica che Pasolini denunciava da quelle pagine. Cuore di un tempo, il nostro, così turbato e letargico, pronto a cambiare direzione in un panorama privo di ideali.
Immerse in una scena bianca, una discarica immacolata disseminata di copertoni altrettanto candidi (le scene sono di Francesco Ghisu, i costumi Gianluca Falaschi, movimenti scenici a cura di Francesco Manetti) cinque donne - Capucine Ferry, Emilie Flamant, Anna Gualdo, Liliana Laera, Catarina Vieira - sono un mondo di apparizioni a cui si contrappone l’isolamento di un “io”, impersonato da Giuseppe Sartori. Quelle cinque figure sono rifrazioni della sua coscienza, sono donne, uomini, un mondo, una società metamorfica che si staglia in quello spazio bianco che è “protezione, una specie di caverna, o quel deserto di cui parla Pasolini, uno spazio privo di perimetri in cui ritrovare se stessi. Ma in quell’orizzonte – continuano ricci/forte - c’è anche un rischio: nel nostro spettacolo è una linea blu, un mare-madre, un desiderio di tornare “liquidi”, ma che è anche metafora del nostro mondo, quello dell’arte. Un mondo in cui si rischia di “nascondersi” e “seppellirsi” nel tentativo di decodificare il tempo presente.
Come ricci/forte, a 10 anni dalla nascita del nostro ensemble, è anche questo il senso di Ultimo inventario: comprendere il senso che può avere l’intervento artistico in un Paese come il nostro. Ci interessa comprendere se anche l’artista, nella sua necessità di esprimersi e “inventariare”, si ritrova nella trappola del conformismo, dell’appiattimento. Abbiamo sempre indagato lo stato di un Paese, ora vogliamo capire se anche noi artisti non finiamo per ritrovarci nelle stesse gabbie, se ha ancora senso il confronto attraverso un’arte che, oggi, è anch’essa sfruttamento e inquinamento.”
Per approfondire tutti questi temi, il 29 gennaio, al termine dello spettacolo, ricci/forte e la compagnia incontreranno il pubblico, in un incontro condotto dal critico teatrale Roberto Canziani.
PPP Ultimo inventario prima di liquidazione viene programmato in doppia serata Tx2, sempre al Teatro Palamostre, assieme a Il treno, con il primo episodio dello spettacolo ideato e diretto da Rita Maffei, in prima assoluta dal 28 al 31 gennaio, nella sala ridotto del Teatro (inizio ore 20, durata 30 minuti).
Il 28 gennaio 1950 Pier Paolo Pasolini lasciava Casarsa e il Friuli, assieme alla madre Susanna. Meta del viaggio, Roma. Un viaggio che ha cambiato radicalmente la vita del poeta. Quel viaggio è diventato ispirazione per una nuova creazione di Rita Maffei in forma di site-specific che riflette sul cambiamento e dal suo dispositivo scenico suggerisce e rivolge allo spettatore cruciali interrogativi esistenziali.
Il Treno è un’esperienza, un site-specific in 12 episodi pari alla durata del viaggio Casarsa-Roma. Quasi 5 ore da vedere come un serial, per più sere a teatro, o, tutto d’un fiato, in una maratona.
Anche questo spettacolo è parte integrante del progetto Viva Pasolini!
Dopo il prologo, i successivi episodi verranno presentati il 4,5,6 febbraio (episodi 2,3,4), 11,12,13 febbraio (episodi 5,6,7), 18,19,20 febbraio (episodi 8,9,10), 25,26,27 febbraio (episodi 11,12), 4,5 marzo (maratona 12 episodi), spesso in associazione con altri spettacoli ospiti della stagione di Teatro Contatto 34 Tx2, per doppi spettacoli da vedere nella stessa serata.
Informazioni e prevendite: Udine, Teatro Palamostre, dal martedì al sabato, ore 17.30-19.30, t. 0432.506925, biglietteria@cssudine.it, www.cssudine.it