| nelle scuole secondarie
18 gennaio 2017
25 gennaio 2017

Sarcasmo e pietà: Pirandello di fronte all'uomo che non c'è più

Emanuele Carucci Viterbi legge brani tra i più belli tratti dai romanzi e dalle novelle di Pirandello

dai 16 anni

locandina
anno
2013
testo
drammaturgia e interpretazione Emanuele Carucci Viterbi
produzione
CSS Teatro stabile di innovazione del FVG

durata 50’
introduzione e lettura interpretativa

“C'è in me e per me una realtà mia: quella che io mi do; una realtà vostra in voi e per voi: quella che voi vi date; le quali non saranno mai le stesse né per voi né per me. E allora?”
(Uno, nessuno e centomila)

Inesistenza di una realtà oggettiva valida per tutti e conseguente inattingibilità della verità, perenne mutabilità della coscienza col conseguente crollo della unità e della compattezza dell'io, illusorietà degli ideali, incoerenza e instabilità dei rapporti sociali, solitudine dell'uomo, paradossale dialettica tra realtà e finzione: questi alcuni dei temi centrali della poetica pirandelliana ancora oggi fortemente attuali. Temi che l'Autore affronta ricorrendo a registri espressivi vari e contrastanti, ma sempre all'interno di una acutissima consapevolezza della complessità dell'essere umano e di un sofferto senso dell'esistenza.
Si desidera porre l'accento sul Pirandello narratore, leggendo brani tra i più belli tratti dai romanzi e dalle novelle, senza tralasciare il drammaturgo e anzi evidenziando come in più di un caso i drammi discendano direttamente dalle novelle (ad esempio Così è (se vi pare) e la novella La signora Frola e il signor Ponza, suo genero).
Ci piace pensare che il grande autore siciliano contemporaneamente ci getti nelle sabbie mobili e ci offra un appiglio per non annegare: consapevolezza e compassione dell'umana fragilità.

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