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E se elas fossem para Moscou? / E se andassimo a Mosca?

E se ci trovassimo davvero a vivere in quell’altrove in cui ci immaginiamo spesso e in cui non siamo mai? Di quanti cambiamenti siamo artefici, nella nostra vita? Siamo veramente capaci di deviare rotta? Un Tre sorelle fra e teatro e cinema, su desideri, paure, sogni, aspirazioni, nella rivoluzione scenica di Christiane Jatahy

locandina
anno
2017
testo
da Le tre sorelle di Anton Cechov
adattamento,  sceneggiatura e regia dal vivo Christiane Jatahy
collaborazione alla scrittura Isabel Teixeira, Julia Bernat, Stella Rabello e Paulo Camacho
interpreti
Isabel Teixeira, Julia Bernat, Stella Rabello
e con (in video) Paul Camacho, Rafa Rocha, Felipe Norkusand, Thiago Katona
musiche
Domenico Lancelotti
e...
direttore della fotografia e operatore dal vivo Paulo Camacho
set design Marcelo Lipiani
costumi Antonio Medeiros e Tatiana Rodrigues
produzione
Cia Vértice de teatro
in coproduzione con Le Centquatre-Paris, Theater Spektakle, Sesc
finalista Premi Ubu 2016 - Migliore spettacolo straniero presentato in Italia

spettacolo in portoghese con sopratitoli in italiano

14 gennaio ore 19
Udine, Teatro Palamostre, Sala Pasolini
spettacolo in due tempi con intervallo di 45'
blubar aperto all'interno del teatro



E se avessimo l’occasione di vivere altrove, in quel non luogo in cui ci immaginiamo spesso e in cui non siamo mai? Di quanti cambiamenti siamo capaci per cambiare, la nostra vita? E che cos’è questa Utopia del cambiamento?
Un tuffo nell’abisso che realizza un cambiamento? Una rinascita?
Un film e uno spettacolo se lo domandano e rilanciano punti interrogativi verso lo spettatore.

E se elas fossem para Moscou è l’ultima, rivoluzionaria, creazione della regista brasiliana CHRISTIANE JATAHY, un evento spettacolare in due parti che sono rispettivamente un film e uno spettacolo, da vedere in successione, in due spazi diversi, mentre punti di vista e racconti si ribaltano e modificano, approfondendosi e svelandosi uno tramite l’altro. Protagoniste sono Olga, Irina, Maria, tre donne di oggi alle prese con i dubbi, i bisogni e desideri di cambiamento, le paure e le aspirazioni delle protagoniste di “Tre sorelle” di Cechov. 


«All’inizio del lavoro siamo andati a Parigi, Francoforte e São Paulo, chiedendo alla gente di diversa estrazione sociale e cultura, cosa fosse per loro l’Utopia.
"E se andassimo a Mosca?" è poi diventato uno spettacolo e un film.
Due spazi interagiscono.  Ciascuno è l’utopia dell’altro, ma ognuno è anche indipendente e a sè stante.
Cinema e teatro. Due forme d’arte che coesistono in simultanea.
Il pubblico sceglie da che punto di vista assistere alla storia di tre donne di oggi, tre sorelle in diverse fasi della vita. Tutte e tre sentono il bisogno di un cambiamento.
Teatro o cinema? Cinema o Teatro? I confini del mondo virtuale e del mondo reale reale dilatano le loro possibilità.
Olga, Maria e Irina vivono nel “qui e ora”: nel film il dramma cechoviano è condiviso con il pubblico in modo molto intimo, nello spettacolo ci sono i loro desideri, le paure, i sogni. Quello che stanno chiedendosi - a se stesse e agli spettatori - è: si può è cambiare?
Christiane Jatahy

christianejatahy.com.br

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