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Udine | Teatro S. Giorgio, Sala Harold Pinter
19 novembre 2016 ore  19:00

Orestea nello sfascio

Fabula & mito. Racconti nel ciclo del tempo ritornano evergreen.
Oreste vive in Val d’Itria. Clitemnestra si arricchisce con i rifiuti tossici.
La tragedia greca precipitata nell’oggi è un’opera buffonesca sulle decadenze contemporanee.

locandina
anno
2016
testo
scrittura e regia Terry Paternoster
interpreti
Eleonora Angioletti, Chiara Buzzone, F. Mauro Cardinali, Giorgio Castagna, Marcella Colaianni, Patrizia Ciabatta, Federica D'Angelo, Fantasia Fonte, Francesca Gabucci, Alessio Genchi, Alessia Iacopetta, Gabriella Indolfi, Davide Lorusso, Fausto Lo Verde, Enoch Marrella, Giuseppe Messina, Gianluca Preite, Giovanna Rovedo, Giulia Vannozzi, Francesco Zaccaro
e...
assistenti alla regia Davide Pandolfo, Valentina Vitagliano
produzione
Internoenki
work in progress in residenza: 11-19 novembre

CONTATTORESIDENZE
19 novembre ore 19
Udine, Teatro S. Giorgio, Sala Pinter
ingresso libero


L’Orestea tragica di Eschilo trova sensi contemporanei e politici nell’ambientazione da opera buffonesca del giovane INTERNOENKI, un collettivo che vuole essere un grande contenitore di testimoni e testimonianze del nostro tempo. 

Un’Oresta, la loro, che si sviluppa attraverso tappe di residenza per approfondire ogni volta nuovi risvolti del rapporto tra il Mito e i suoi riverberi nel nostro presente.

Orestea nello sfascio racconta le derive della nostra società corrotta e rassegnata ed è ambientata in Valle D’Itria, dove Clitemnestra, Egisto e Oreste sono al centro di un intrigo di scandali sessuali, omicidi mafiosi e rifiuti tossici. 

La nostra Orestea è calata nell’oggi, ma è un affondo nella materia drammatica dell'unica trilogia tragica a noi pervenuta, l'Orestea di Eschilo. Addentrarsi tra le fila di un'opera capitale per la letteratura drammatica mondiale, per noi non vuol dire riproporre necessariamente un'ulteriore e aproblematica interpretazione della fabula (l'orrendo ciclo di delitti che culminano con la pazzia di Oreste), ma penetrare nella decadenza dell'inconscio collettivo, in cui si inserisce lo sfascio e la crisi di valori della nostra società.  È da qui che muove il progetto, proponendosi di sondare, attraverso la prassi teatrale, la relazione di un'intera collettività con la crisi sociale, politica ed economica. L’intento è dunque di interrogare il nostro reale, per provare a capire cosa si cela dietro la precarietà delle emozioni che asfissia il nostro quotidiano, per smuovere l'indifferenza e pilotarla verso il cambiamento. Per cambiare l'oggi ci volgiamo indietro, ai passi che abbiamo compiuto, al mito. Un mito che continua instancabilmente a dirigerci, seppur calato in un contesto sociale nuovo. A rimanere totalmente invariato, infatti, è il peso latente di un peccato originale che si tramanda di famiglia in famiglia, di generazione in generazione, di popolo in popolo. Attraverso gli occhi di Oreste, parteciperemo al sogno di creazione di una nuova coscienza collettiva. L'utopia è spesso lo smascheramento più violento della cancrena del nostro mondo.
Terry Paternoster/Collettivo InternoEnki

www.internoenki.com

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