Ecole des Maîtres 1994

ECOLE DES MAÎTRES 1994
corso internazionale itinerante di perfezionamento teatrale
diretto da Franco Quadri

III EDIZIONE
II sessione: ITALIA Fagagna (Udine), 3 - 15 gennaio 1994

stage Cechov o il Don Giovanni suo malgrado
maestro Jacques Lassalle


Jacques Lassalle

allievi
Alessandra Celi Lazar (Italia), Deda Cristina Colonna (Italia), Laura Cupisti (Italia), Corinne Darmon (Francia), Paul Decleire (Belgio), Jean-Pierre Dufranc (Francia), Bertie Gonzales (Belgio), Laurent Gutmann (Francia), Isabelle Gyselinx (Belgio), Akli Hallaf (Francia), Benjamin Knobil (Francia), Romain Lagarde (Francia), Nathalie Laroche (Belgio), Carol Leblanch (Francia), Isabelle Legros (Belgio), Veronique Lemaire (Belgio), Violette Leonard (Belgio), Rita Maffei (Italia), Yasmine Modestine (Francia), Amadeu Neves (Portogallo), Gennaro Piccirillo (Italia), Angelo Pireddu (Italia), Stefano Quatrosi (Italia), Alessandro Quattro (Italia), David Quertignez (Belgio), Domenico Ricci (Italia), Michelle Schor (Belgio), Veronique Stas (Belgio), Fabienne Stassin (Belgio), Dominique Tack (Belgio), Ana Tamen (Portogallo), Xavier Tavera (Francia), Marco Toloni (Italia), Alexandre Trocki (Belgio), Viviane Wansart (Belgio), Cecile Zanibelli (Francia)

promosso e organizzato da:
ETI – Ente Teatrale Italiano, Centro Servizi e Spettacoli di Udine
in collaborazione con:
CREPA – Centre de Recherche et d’Expérimentation en Pédagogie Artistique (Belgio), Fundação Calouste Gulbenkian (Portogallo), Regione autonoma Friuli Venezia-Giulia, Comune di Fagagna
con il sostegno di:
Communauté française de Belgique, Provincia di Udine – Assessorato alla Cultura

Il quarto appuntamento dell’Ecole des Maîtres segna per questa manifestazione, che ha verificato da poco la sua formula, il momento importante di una cerniera tra stadi successivi e di un’affermazione di continuità. Nella scorsa stagione un gruppo di giovani attori belgi, francesi e italiani, diplomati di recente, s’era riunito in tre stage in ciascuno dei loro tre paesi, con quattro diversi maestri della pratica teatrale in funzione di guide del loro cammino scenico.
Affidando i ragazzi all’esperienza dei registi, questo corso di specializzazione ha coinvolto la teoria e il training, l’approccio ai testi e il lavoro sul corpo, la vivisezione dei classici e la sperimentazione interdisciplinare; metodologie non omogenee si sono integrate nel processo assimilativo e reattivo di chi ha ricevuto le provocazioni sensoriali e intellettive. E nonostante la diversità delle provenienze, delle origini formative e delle lingue, i trenta selezionati hanno raggiunto affiatamento e coesione grazie agli scambi comunicativi, tanto da non perdere i reciproci contatti e da far germinare progetti di lavoro comune.
È stato anche questo risultato a farci ipotizzare un’esperienza-ponte che richiami o distanza di un anno, nel luogo dell’ultimo incontro i ragazzi di allora, almeno quelli che sono riusciti a sottrarre dodici giorni disponibili alle loro attività, innestando in anticipo nel consesso qualcuno dei nuovi, candidati a partecipare allo prossima sessione. Perché il nuovo progetto partirà tra l’estate e l’autunno, riprendendo la formula appena collaudata, che allargherà la sua zona d’influenza a un quarto paese, il Portogallo, e a Lisbona, capitale europea della cultura 1994. Così ai seminari con Kokkos, Ronconi, Dodin e Stein, quattro maestri con cui gli allievi non hanno perso i contatti (anzi qualcuno l’abbiamo colto oggi impegnato a provare con qualcuno di loro), segue ora l’incontro con Jacques Lassalle, che al magistero di regista assomma la passione del pedagogo e la sensibilità di organizzatore culturale, esemplificata dall’impulso innovativo conferito negli ultimi due anni alla Comédie Française, dopo il lungo periodo di direzione del Théâtre National de Strasbourg. E, con un titolo programmaticamente molieriano, Lassalle conduce gli allievi dell’Ecole al confronto con la drammaturgia di un classico della scorsa finesecolo come Anton Cechov - da loro già frequentato qui, almeno in video,
nelle lezioni di Stein - in questa prova di coronamento e di apertura al futuro.
Franco Quadri

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